Google è il dottore preferito dagli italiani: oltre il 50% lo usa per consulti medici

Negli ultimi dieci anni gli italiani che si affidano al “Dottor Google” ha avuto una crescita enorme, ben il 26%. Ma l’abitudine di autodiagnosticarsi le malattie pare coinvolgere anche altri paesi: in testa a sorpresa ci sono Finlandia e Spagna.

ricerca internet
Al primo sintomo la corsa alla tastiera, ormai lo fanno tutti. – Androiditaly.com

Andare dal medico mette in agitazione quindi meglio…averlo a portata di tastiera. Nonostante più volte i professionisti abbiano messo in guardia da questa abitudine, ormai il 53% degli italiani cerca consigli medici su Google. Un trend che ha visto una crescita considerevole dal 2011 quando la percentuale si attestava al 27%. E la pandemia non ha certo aiutato.

Questi dati sono emersi dall’Eurostat, l’ufficio statistico dell’UE. Lo scenario peggiora ulteriormente guardando gli altri paesi europei. Lo stato più ipocondriaco risulta la Finlandia, dove l’80% delle persone cerca i propri sintomi su Internet. Subito dopo viene la Spagna, con il 69% della popolazione.

Uno sguardo generale svela che i pazienti del Dottor Google sono il 50% dei cittadini europei. Almeno una persona su due nella fascia di età compresa fra i 16 e i 74 anni ha affermato di aver cercato almeno una volta di farsi la diagnosi su Internet. Il paese dove questa abitudine è meno diffusa è la Bulgaria. Qui solo il 36% dei cittadini consulta Google per dolori e disturbi.

Consultare Dottor Google: come NON farlo

dottore e paziente
Google è un dottore che non può visitare ma solo rispondere. – Androiditaly.com

Aspettare nella sala d’attesa è sempre più difficile in un’epoca in cui per avere la risposta basta prendere in mano lo smartphone. Voler avere tutto e subito è ormai uno stile di vita e questi ha spinto a “informarsi” anche su questioni delicate. Un mal di schiena fastidioso, mal di stomaco, crampi o un raffreddore…e molti pensano di risolvere tutto con un click.

Purtroppo Dottor Google non può capire davvero come si sente il paziente. Così spesso si finisce non solo per leggere diagnosi sbagliate ma anche ad aumentare l’agitazione con una risposta drammatica.

Il dolore allo stomaco diventa un sintomo di infarto e un mal d testa una meningite. Google non potendo visitare ma ascoltando un solo sintomo si limita ad elencare le patologie a cui è collegato. Peccato che per ogni dolore ci siano le cause più disparate, da quelle banali a malattie molto gravi.

Peggio ancora è cercare direttamente la malattia nella speranza che dalla descrizione si ottengano delucidazioni. Ma Google è solo un motore di ricerca e non può rassicurare.

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