Un concreto passo in avanti in materia di diritto alla riparazione da parte del Parlamento Europeo stabilisce una linea guida netta
Rappresenta una delle sfide più interessanti dell’era tech. Per molti oggetti l’obsolescenza tecnologica tuttavia non solo è un limite legato agli apparecchi elettronici. Che sostanzialmente procedono verso il superamento delle performance ed il deterioramento delle componenti. Ma in alcune realtà aziendali è un processo considerato parte integrante dello sviluppo, distribuzione e utilizzo del dispositivo stesso.
I primi tiepidi segnali di una volontà da parte del Commissione Europea di mettere mano ad una questione spinosa che riguarda da vicino il ciclo di vita dei prodotti del comparto si era già registrati nel marzo 2021. Tuttavia da un’analisi di più ampio respiro, sono stati considerati ad oggi non risolutivi della criticità. Ecco perché all’ultima decisione del Parlamento si guarda con fiducia, sperando in risultati ben più concreti.
La sostenibilità degli articoli legati alla tecnologia e cosa cambia in Europa
E’ quasi un decennio che si cerca di trovare una quadra che consenta ai cittadini di affrontare questo tema in maniera decisiva. Non sorprende quindi che la proposta presentata, che mira a standardizzare i prodotti presenti sui mercati, abbia accolto il consenso degli eurodeputati. Passando con 509 voti favorevoli, 3 contrari e 13 astensioni.
Nella formalizzazione delle richieste emerge il tema del diritto al riparazione. Questa possibilità risponde in maniera completamente aderente alle istanze emerse dal 77% della popolazione europea. Che preferirebbe poter riutilizzare un apparecchio, piuttosto che comprarne uno nuovo.
La proposta legislativa quindi mira a sviluppare un radicato sistema capace di cavalcare l’onda del consenso e della consapevolezza capillare. Si partirebbe appunto dagli incentivi ai consumatori, rappresentati da estensioni delle garanzie. Oppure dalla fornitura di un apparecchio sostitutivo di cortesia durante i periodi di riparazione.
Molta responsabilità viene data ovviamente ai produttori. E nei loro confronti che l’asticella dell’impalcato legislativo si alza. A loro viene chiesto di sviluppare strumenti quali etichettatura intelligente che forniscano informazioni legate ai punteggi di riparazione. Piuttosto che durata dell’articolo, disponibilità dei prezzi di ricambio oltre che i servizi di riparazione forniti per l’oggetto.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti viene loro richiesta la possibilità di renderli disponibili per un periodo di tempo minimo. Questo dovrà essere comunicato debitamente ai consumatori, affinché siano pienamente informati, al momento dell’acquisto.