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Big Tech

La strepitosa AI di NVIDIA è in grado di far passase gli oggetti in foto da 2D a 3D in pochi istanti

Un importante passo avanti nelle restituzioni grafiche accelera il percorso che porta dal bidimensionale alle tre dimensioni

A rendere potente il nuovo sistema algoritmico sviluppato da NVIDIA è la capacità che già da subito esso ha. Ovvero, un elevato potere di semplificare e accelerare un processo che oggi richiede una quantità di tempo ed informazioni notevoli.

Come mostrato dal video distribuito sui canali ufficiali della società l’AI implementato a cui è stato dato il nome di Neural Radiance Field (NeRF) è uno strumento che sta all’immagine 3D quanto il jpeg e le fotocamere digitali stanno a quella 2D.

L’esempio più lampante è quello fornito dal meccanismo delle Polaroid. Se 75 anni fa è stato sviluppato un apparecchio in grado di restituirci un immagine fotografica in pochi secondi oggi un algoritmo è in grado di rielborare un’immagine tridimensionale basandosi su pochissimi scatti.

Come il Neural Radiance Field (NeRF) rappresenta la rivoluzione del comparto grafico e apre a scenari fino ad ora inimmaginati

Il Neural Radiance Field (NeRF) raccoglie le informazioni basandosi su pochi frame. Sono questi, e la capacità di rielaborarli in una manciata di secondi, a rendere questo progetto pionieristico oltre che capace di rivoluzionare completamente il settore della grafica 3D – Androiditaly.com

A raccontarci la portata del NeRF sono le parole di David Luebke, vicepresidente per la ricerca grafica presso NVIDIA. Nel descrivere le peculiarità del progetto parte appunto da ciò che si è fatto in questo campo fino a questo momento. Attualmente infatti le  le tradizionali rappresentazioni 3D come le mesh poligonali si basano su dati vettoriali, e quindi portano con se un quantitativo di informazioni enorme. A differenza dei NeRF. Questi non sono altro bitmap. E quindi catturano in modo denso il modo in cui la luce si irradia da un oggetto o all’interno di una scena.

Ecco dunque come un procedimento che enormemente richiede una rielaborazione più che corposa tende a snellirsi, con risultati che in campo delle applicazioni pratica aprono a scenari pazzeschi.

Basti pensare, ad esempio, al mondo dei videogames. Utilizzando la tecnologia di NVIDIA si potrebbe pensare di sviluppare dei modelli a partire da alcune immagini statiche. Sarà l’intelligenza artificiale a ricostruire il campo, il personaggio e lo sfondo. E questo a beneficio della qualità finale del prodotto e della capacità di rendere ancora più accessibile il meccanismo della modellazione anche a chi magari è alle prime armi ma intende misurarsi comunque con questo interessantissimo comparto.

Francesca Cascella

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