Dietro la banda che si fa chiamare Lapsus$ ci sarebbe un giovane adolescente in qualità di mente del gruppo
La vicenda che ha visto finire sotto scacco grandi nomi tra le Big Tech sta finalmente assumendo dei contorni più definiti. Secondo quando diffuso recentemente dalla testata Bloomberg, dietro gli attacchi hacker che hanno travolto società come Microsoft e Vodafone ci sarebbe la mente di un ragazzo di 16 anni.
Sembra assurdo eppure i Lapsus$, cybercriminali che hanno fatto parlare molto di se, farebbero molto meno paura se si sapesse che il loro vertice è un adolescente che quasi certamente vive ancora con la mamma. In un momento storico come questa però le loro azioni in rete sono state considerate con la massima attenzione. La rete infatti è ormai considerata la nuova linea di frontiera della guerra in corso, ed ogni azione registrata che oltrepassa l’ordinario viene considerato un potenziale atto di belligeranza, anche quando probabilmente non lo è.
Quello che sappiamo della gang Lapsus$ e dove conducono le informazioni raccolte fino a questo momento
Sono scarsi ancora i dettagli che consentono di avere un quadro definito della situazione. Tuttavia ciò che pare essere confermato è il quantitativo di membri facenti parte della cricca di criminali. Si tratterebbe di 7 unità operative, ma al loro vertice ci sarebbe proprio il ragazzo. Di lui ci sono alcune tracce online. Spesso i suoi pseudonimi sono stati breachbase piuttosto che White. Ma le indagini sono ancora aperte e potrebbero condurre a scenari inaspettati.
Di certo invece si conosce esattamente gli obiettivi target dei Lapsus$. Fino ad oggi ad essere finiti nel loro mirino abbiamo avuto grandi nomi altisonanti. Nvidia e Okta, ma anche Samsung e Microsoft. Proprio l’azienda fondata ad Albuquerque è stata pesantemente umiliata. Qui, come dei novelli Prometeo, i criminali hanno sottratto i codice sorgente di programmi core quali Bing e Cortana.
Anche il caso Nvidia tuttavia è emblematico. Nel caso specifico la società è stata sbeffeggiata con la sparizione di 1TB di dati. Nulla quindi appaiono in confronti i soli 190GB che sono statati rubati a Samsung. O tantomeno i 200GB soffiati a Vodafone.