Una delle applicazioni più usate assieme a WhatsApp, purtroppo, dovrà fare i bagagli ed abbandonare per sempre il Brasile. Parliamo di Telegram, che a quanto pare è stata bandita a tempo zero; qual è la ragione che ha spinto il governo a prendere questa decisione?
A riferirci questa drammatica notizia è Pavel Durov, il CEO di Telegram. Per quanto possa sembrare assurda come scelta, l’applicazione è stata ufficialmente bannata dal Brasile; nessuno avrebbe mai pensato che potesse accadere, tuttavia è successo e pare proprio che sia una situazione inevitabile.
L’uomo ha spiegato che la scelta di bandire Telegram dal paese sia legata interamente ad un problema correlato alle e-mail. In particolar modo, l’azienda non avrebbe risposto a quelle della Corte suprema che richiedevano la rimozione di contenuti ritenuti pericolosi. In assenza prolungata di replica da parte dalla piattaforma, è scattato immediatamente il ban.
Durov, però, ha risposto sulla questione sostenendo che le autorità brasiliane avessero inviato dei messaggi a degli indirizzi e-mail inesistenti, e non a quelli ufficiali. Pertanto, le comunicazioni non sono mai arrivate e loro non hanno potuto eseguire le richieste della Corte suprema del Brasile. Il CEO ha richiesto di posticipare la sentenza e di rinviare i testi di comunicazione perduti. Lo fa presente anche in una nota ufficiale emanata da lui stesso dove spiega tutta la faccenda:
“Sembra che abbiamo avuto un problema con le e-mail tra i nostri indirizzi aziendali di telegram.org e la Corte Suprema brasiliana. A seguito di questo errore di comunicazione, la Corte ha deciso di vietare Telegram per non aver risposto.
A nome del nostro team, mi scuso con la Corte Suprema brasiliana per la nostra negligenza. Avremmo sicuramente potuto fare un lavoro migliore.
Abbiamo rispettato una precedente decisione del tribunale a fine febbraio e abbiamo risposto con un suggerimento per inviare future richieste di rimozione a un indirizzo e-mail dedicato. Sfortunatamente, la nostra risposta deve essere andata persa, perché la Corte ha utilizzato il vecchio indirizzo e-mail generico per ulteriori tentativi di raggiungerci. Di conseguenza, abbiamo perso la sua decisione all’inizio di marzo che conteneva una richiesta di rimozione successiva. Fortunatamente, ora l’abbiamo trovato ed elaborato, consegnando oggi un’altra relazione alla Corte.
Poiché decine di milioni di brasiliani si affidano a Telegram per comunicare con familiari, amici e colleghi, chiedo alla Corte di prendere in considerazione la possibilità di posticipare di qualche giorno la sua sentenza a sua discrezione per permetterci di porre rimedio alla situazione nominando un rappresentante in Brasile e istituendo un quadro per reagire a problemi urgenti futuri come questo in modo rapido.
Le ultime 3 settimane sono state senza precedenti per il mondo e per Telegram. Il nostro team di moderazione dei contenuti è stato invaso da richieste provenienti da più parti. Tuttavia, sono certo che una volta stabilito un canale di comunicazione affidabile, saremo in grado di elaborare in modo efficiente le richieste di rimozione per i canali pubblici illegali in Brasile“.
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