Truffe per centinaia di migliaia di dollari. Fare attenzione su Internet è molto importante, specialmente quando entra in gioco la “componente umana”.
Con la diffusione di Internet, e ancora di più con l’estrema semplificazione de processo di connessione alla rete, è diventato sempre più importante essere ben consapevoli dei territori virtuali che si sta frequentando. Le minacce, i virus, gli hacker, e i truffatori, infatti, sono sempre dietro l’angolo.
Spesso e volentieri, per eliminare una componente nociva sul nostro computer, o per evitare che il nostro dispositivo si contamini con un programma potenzialmente dannoso, basta assicurarsi di possedere una difesa informatica valida, un antivirus in grado di rilevare queste minacce e di eliminarle.
Purtroppo, il metodo non può essere semplificato così in ogni circostanza. Ci sono casi in cui, attraverso varie piattaforme, i truffatori decidono di puntare sulla “componente umana“, quella rappresentata dalla nostra fiducia e dalla nostra volontà. Una volta conquistata quella, la strada è spianata.
Per citare un esempio, di questi tempi circola su WhatsApp una truffa che offre come premio 100 €. Ovviamente, i soldi non si vincono, e anzi, si viene convinti a spenderli per poterne guadagnare altri. Lo schema è simile a quello di CryptoRom, un nuovo sistema di inganno avanzato.
Conquistare la fiducia attraverso i social, poi i soldi: ecco CryptoRom
Qualche mese fa, a fine 2021, Sophos individua per la prima volta questo tipo di cybertruffa. Da lì in poi, sono molte le segnalazioni simili ricevute. CryptoRom, è questo il nome affibbiato, si serve di app di incontri, come Tinder, ma anche social network come WhatsApp.
Il truffatore tenta di stabilire un rapporto profondo con la vittima, cercando di conquistare la sua fiducia. Pian piano all’ignaro utente vengono promessi investimenti con un ampio margine di guadagno. Difficile crederci, direte; il fatto è che per i primi tempi ti convincono che funziona.
Ti fanno investire una certa somma, poi, tramite conti falsi e denaro riciclato, te ne fanno ottenere di più. Dopo un po’ di tempo, in cui lo schema sembra funzionare anche per la vittima, arriva il problema delle tasse: gli utenti beffati vengono convinti che ci sia un 20% da pagare in tasse, pena il congelamento dei soldi investiti.
Se la vittima non trova i soldi, il truffatore si offre di aiutarli, pur di spillare qualche migliaio di dollari. Una delle vittime è arrivata a perdere 625.000$, quindi parliamo di una truffa di grandi dimensioni. I soldi vengono poi investiti in cryptovalute, rendendoli difficili poi da recuperare e risarcire per le vittime di CryptoRom.