La censura di Putin fa arrestare l’editore russo Mark Bernstein

Continuano gli arresti tra i dissidenti del regime: ora è il turno di Mark Bernstein, editor russo di Wikipedia, arrestato in Bielorussia.

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Anche Wikipedia nel mirino delle autorità russe per la censura – Androiditaly.com

Continua il processo di isolamento da parte del regime di Putin. La censura sta arrivando a toccare tutti gli ambiti, a partire dall’eliminazione della parolaguerra” per riferirsi al racconto dell’invasione dell’Ucraina, fino ai migliaia di arresti perpetrati tra tutte le maggiori città del Paese.

Come se non bastasse, Putin ha deciso di isolare ancora di più i cittadini russi, togliendogli la possibilità di utilizzare i social più popolari all’estero. L’accesso a Instagram è stato vietato, ma non ci si limita nemmeno a questo. Addirittura il progetto è quello di scollegare l’intera Russia da Internet.

Insomma, la Russia sta diventando una gigantesca Corea del Nord. A pagare il prezzo sono i manifestanti in piazza, i giornalisti, coloro che provano anche semplicemente a raccontare la verità degli eventi legati alla guerra che Putin ha voluto iniziare invadendo il territorio dell’Ucraina.

La motivazione è semplice: i dissidenti diffondono fake news, quindi sono da imbavagliare per proteggere il popolo. La notizia di cui parliamo oggi riguarda l’arresto di un autore di una delle piattaforme più popolari del mondo: Wikipedia. Il suo nome è Mark Bernstein e stava contribuendo a tradurre in russo i risvolti della guerra in Ucraina.

L’arresto di Mark Bernstein e la risposta di Wikipedia

Mark Bernstein, 56 anni, è famoso nel suo ambito per aver contribuito alla traduzione di più di 200.000 voci su Wikipedia, risultando tra i 50 autori più attivi sulla piattaforma. Ovviamente, pure Wikipedia è nel mirino della censura di Putin, o meglio, della Roskomnadzor, l’agenzia di controllo e censura.

Veniva infatti imputato a Wikipedia l’errore nel riportare alcuni eventi e dati, come il numero di soldati persi sul campo e le violenze contro i civili da parte dei Russi. Questo sforzo rientra nella nuova legge varata dal governo russo sul controllo delle fake news.

Chi non rispetta le direttive del regime, infatti, viene accusato di essere un traditore, con pene che arrivano fino ai 15 anni di galera. Wikimedia Foundation ha risposto all’arresto dicendo che l’opera di divulgazione non si fermerà, sottolineando l’importanza di Wikipedia nella narrazione dei fatti.

La missione rimane sempre quella di fornire gratuitamente la conoscenza a tutti gli utenti. Molti autori russi hanno iniziato a pubblicare utilizzando account secondari, sperando così di rendere più complicato il loro tracciamento.

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