Cambiamento climatico e staelliti: ecco il connubio perfetto

I programmi satellitari, per chi non lo sapesse, sono estremamente fondamentali per misurare le “variabili climatiche essenziali”, che sono necessarie per fornire le prove effettive degli effetti del cambiamento climatico e di come sta procedendo.

Un esempio di satellite – Androiditaly.com

I satelliti in questione, come anticipato dalla prefazione dell’articolo, stanno fornendo un supporto molto affidabile nel comunicare dati da analizzare per evidenziare gli effetti che il cambiamento climatico ha avuto e sta avendo sul pianeta, con continui aggiornamenti in live. Nel più recente rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è stato evidenziato che oggi fra 3,3 e 3,6 miliardi di persone sono vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico e che metà della popolazione mondiale soffre gravi carenze di acqua in vari momenti dell’anno, tanto da preoccupare gli esperti. Anche tenendo conto del naturale aumento delle temperatura al di sotto di 1,6° C entro il 2100, si prevede che almeno  l’8% degli attuali terreni agricoli sarebbe climaticamente insostenibile da mantenere, soprattutto se si considera che nel 2100 le situazioni climatiche saranno, di questo passo, disastrose.

I progetti satellitari dell’ESA

Quanto influisce il cambiamento climatico – Androiditaly.com

I dati raccolti dagli esperti consentono di realizzare un database che si preannuncia essere  a lungo termine su vari aspetti del sistema climatico. Inoltre consentono, a seconda dei vari scenari, di mettere su piano un vero e propio modello per risolvere la situazione climatica futura. Lo scopo di questo progetto è di fornire aggiornamenti costanti su quelle che vengono definite “le variabili climatiche essenziali” (Essential Climate Variables o ECV), che per chi non lo sapesse, sono gli indicatori di base per descrivere l’impatto che il cambiamento climatico sta avendo sul pianeta.

Il sistema di osservazione climatica globale (Globale Climate Observing System) identifica 54 ECV, di cui il 60% possono essere misurate tramite i satelliti, specifica l’ESA in una nota.

I dati del Climate Change Initiative Land Cover vengono usati, spiega sempre l’ESA, nelle ricerche che intendono prestare la massima attenzione sull’importanza di preservare la biodiversità perché “circa un terzo dei terreni rischiano di perdere oltre il 50% delle specie che attualmente abitano tali ecosistemi“. Vengono presi in esame i dati risalenti fino al 1992.

Per fare un altro esempio dell’importanza che hanno questi dati raccolti, fra il 1980 e il 2018 in Nord America sono state perse  ben 4,6 miliardi di tonnellate di neve all’anno, sempre se esaminiamo i dati raccolti  dall’ESA. Ogni giorno viene generata una mappa aggiornata grazie alle immagini satellitari, e si possono trovare piani alternativi per combattere il cambiamento climatico.

 

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