Dopo la pandemia è il turno del conflitto in corso a dare problemi nella produzione dei chip. La fornitura di materiali quali neon, xenon e krypton risulta un grosso problema perché le aziende deputate alla raffinatura si trovano a Odessa.
I problemi legati all’approvvigionamento dei chip sono emersi già mesi e mesi fa, ma la causa saliente era la pandemia COVID-19. Il conflitto in corso tra Russia e Ucraina però rischia di aggravare ulteriormente lo scenario per l’impatto sulla fornitura di gas nobili. Il neon, lo xenon e il krypton sono elementi chiave per produrre i semiconduttori.
La metà del neon raffinato viene fornito dalla produzione ucraina. Si ottiene come sottoprodotto dall’industria siderurgica e si tratta tramite purificazione. Sono poche le aziende in grado di ottenere un neon puro al 99,99% come quello necessario, e le poche capaci di tanto si trovano quasi tutte nella zona di Odessa.
Nella guerra di Crimea si era già verificata una situazione simile, quando i prezzi del neon erano aumentati in breve del 600%. Per xenon e krypton, ugualmente necessari, l’orizzonte non è più roseo. Il prezzo del krypton è schizzato da 1,73 dollari al litro a oltre 8,5 dollari. Ora soprattutto i colossi tech sentono di dover individuare nuovi fornitori, non potendo continuare a ripianificare la produzione.
I produttori in Ucraina sono già arrivati a dover rifiutare nuovi ordini. Odessa è ferma, quando prima forniva il 40% di questi gas rari a tutto il mondo.
Odessa e la società Cryoin
La produzione dei gas nobili purificati per produrre chip si è arrestata ancora giovedì 24 febbraio, all’inizio dell’invasione. La sede di Cryoin, società specializzata del settore, ha chiuso le porte per garantire la sicurezza ai dipendenti, invitati a restare nelle loro case fino a segnali di equilibrio.
Europa, Giappone, Corea e persino la Cina dipendono proprio da Cryoin per la fornitura di neon, isotopi del neon (0Ne, 21Ne e 22Ne), xenon, kryton e anche elio. Anche quest’ultimo funziona bene come gas carrier nei semiconduttori. Sotto forma liquida invece torna utile per la ricerca scientifica per la tecnologia high-tech ma anche per quella in ambito medico.
La società possiede 21 patenti per i traguardi raggiunti nella ricerca che segue anche in accordo con alcune università. Tra questa l’ Institute of Refrigeration Industry che ha sede in Germania, a Dresden.