Starlink diventa attivo e arriva a supportare Internet per l’Ucraina. Dopo la richiesta del governo ucraino dilagata su Internet Elon Musk ha prontamente risposto, sintetico e pragmatico: “StarLink service is now active in Ukraine”.
Un tweet disperato di Mykhailo Fedorovo, Vice Primo Ministro dello Stato Ucraino, ha attirato l’occhio di Elon Musk poche sere fa. La richiesta di usare i satelliti della costellazione artificiale Starlink è stata accettata dieci ore dopo la pubblicazione del tweet.
La risposta coincisa di Elon Musk non si è persa in considerazioni politiche poco opportune. Solo due frasi: “Starlink service is now active in Ukraine. More terminals en route.”L’account ufficiale dell’Ucraina ha risposto ringraziando, senza che trapellasero informazioni sulla copertura fornita dai satelliti.
Forse viste le indagini in corso, Musk ha colto l’occasione di redenzione oltre al sottile rimprovero. Federovo nel tweet parlava infatti di come l’imprenditore puntasse a missioni di pura ricerca anziché portare sostegno reale.
La connessione in Ucraina registra grossi problemi in seguito all’invasione russa. Al momento funziona all’87% dei livelli ordinari. Chiusure e danni hanno avuto un effetto rilevante fin dalla mattina del 24 febbraio.
Il motivo dell’appello a SpaceX e Starlink risiede nel fatto che il potenziale di questi satelliti è legato al poter dare supporto anche alle aree più disagiate. In situazioni belliche come per calamità naturali insomma. Se le infrastrutture di Terra non funzionano più a dovere esiste un appoggio qualche migliaio di metri più sopra.
Starlink, nuovi satelliti in viaggio
Al momento i satelliti attivi per Starlink sono ben 1.500 sui 2000 in orbita. Pur con qualche disguido il progetto continua a crescere. Sono previsti altri lanci entro la fine di febbraio e solo pochi giorni fa altri 50 sono stati lanciati in orbita. La velocità di connessione che Musk punta ad ottenere sarebbe pari a 1Gbps.
Grazie a questa enorme ‘costellazione’ è già stato possibile portare supporto alla rete in zone devastate. Un esempio recente prima dell’Ucraina è stata Tonga. In seguito ad una forte eruzione del vulcano Hunga-Tonga-Hunga-Ha’apai si era danneggiato il cavo principale di collegamento con le Fiji. Era seguito anche un’enorme tsunami che aveva devastato le zone abitate.
SpaceX si era subito occupata di ripristinare la connessione mentre partivano i lavori di riparazione. L’isola aveva commentato ironicamente come una catastrofe avesse portato ad avere i mezzi più all’avanguardia nell’arco di poco tempo.