Oscurare il monitoraggio del traffico per proteggere i cittadini. Si tratta della decisione di Google Maps per non fornire informazioni potenzialmente utili per l’esercito. Tutto ciò è stato deciso deciso con l’approvazione delle autorità.
Una decisione peculiare quella di Google per quanto riguarda il servizio Maps. La funzionalità di segnalazione del traffico in tempo reale è ora disabilitata in Ucraina. Temporaneamente, almeno fino a che non ci saranno notizie più rassicuranti relative al conflitto in corso.
La ragione sarebbe evitare di fornire dati che risulterebbero utili all’esercito invasore per pianificare blocchi o attacchi mirati. A temere un uso delle informazioni sulle posizioni degli utenti è stato per primo Jerry Lewis, esperto di open-source intelligence del Middlebury Institute.
Dopo che Google Maps aveva mostrato insoliti ingorghi nella zona del confine si è sollevata la questione della privacy. Molto probabilmente i segnali derivavano dai civili fermi ai posti di blocco creati tempestivamente.
Nessuna prova certa finora, ma si è preferito prevenire per proteggere i cittadini. In fondo non sarebbe la prima volta che i dati dei servizi Google portino all’attenzione pubblica informazioni che sarebbero riservate.
Pare che invece sia rimasta attiva la modalità di navigazione per gli automobilisti. Altrimenti si finirebbe con il disorientare e vista la gravità della situazione pare opportuno evitare di spingersi a tanto. Tutta l’iniziativa è stata concordata con le autorità regionali ucraine.
L’Ucraina passa ai cartelli
Una forma “atipica” di resistenza registrata in Ucraina riguarderebbe i cartelli presenti sulle strade per fornire le indicazioni. Molti di questi sono stati smontati o riposizionati allo scopo di confondere. Mentre i Big Tech alzano muri virtuali il popolo passa alle azioni manuali di sabotaggio.
A lanciare l’appello per queste forme di resistenza è stata per di più la State Agency of Automobile Roads of Ukraine, con un post sui social. Il testo riportava anche commenti minacciosi verso l’esercito russo, con l’intento di infiammare gli animi. Oltre al semplice oscuraggio delle informazioni molti degli aderenti hanno scritto insulti.
In situazioni di tensione simili difficile dire se questa strategia da parte delle autorità sia la migliore, mentre i civili sono esposti. Se non altro si tratta ancora di forme non violente di dissenso verso l’avanzata delle truppe. Così come lo sono le sanzioni e le mosse delle aziende internazionali, fra cui Google.