Si aprono delle porte davvero grandi per quanto riguarda lo sviluppo dell’energia grazie al miglioramento dell’Intelligenza Artificiale di Google. Ma in che modo cambierà la situazione secondo una delle società più grandi che siano mai esistite?
Le fonti suggeriscono delle notizie stupefacenti: l’IA di Google ha imparato a controllare il plasma all’interno di un reattore per la fusione nucleare, cioè il gas caldissimo e rarefatto di ioni ed elettroni che viene confinato tramite un campo magnetico all’interno di un recipiente a ciambella chiamato tokamak.
L’esito di questo studio apre le porte per un tipo di fonte energetica decisamente più pulita; le analisi sono state rese note sulla rivista Nature dai ricercatori del Politecnico federale di Losanna in collaborazione con DeepMind di Google. Come sono riusciti a compiere questa impresa?
I risultati degli esperimenti
Fra le difficoltà più grandi che hanno riscontrato gli esperti, specie durante la realizzazione della fusione nucleare, è stata la necessità di confinare il plasma nel tokamak evitando che venisse a contatto con le sue pareti e che si deteriorasse poco dopo.
Per prevenire questo problema, gli scienziati dell’Epfl, cioè uno dei pochi centri al mondo ad avere un tokamak in funzione, hanno voluto sperimentare i sistemi di controllo su un simulatore sviluppato in oltre 20 anni di ricerca. Federico Felici, uno scienziato dell’Spc, ha affermato che: “Nonostante ciò servono ancora calcoli molto lunghi per determinare il giusto valore di ogni variabile del sistema di controllo. E’ qui che è entrato in gioco il nostro progetto di ricerca congiunto con DeepMind“.
I team che hanno lavorato insieme hanno tentato di creare un algoritmo in grado di controllare le bobine magnetiche. Così facendo sono riusciti a produrre e a mantenere una grande varietà di configurazioni differenti del plasma. Il sistema è stato anche basato sul tokanak dell’Spc per la valutazione delle performance nel mondo reale, da cui hanno ottenuto dei buoni risultati.
Infatti, l’algoritmo ha controllato i campi magnetici creando pure delle forme di plasma convenzionali, come anche quelle che assomigliano a triangoli o a fiocchi di neve. Inoltre, grazie al fatto che abbia avuto modo di generare persino due plasmi separati in sospensione, potrà – in seguito – contribuire a migliorare la progettazione e la gestione dei futuri reattori a fusione, massimizzandone le prestazioni.