Grazie ai nostri satelliti siamo stati in grado di ottenere delle immagini stupefacenti dell’eruzione vulcanica dell’Etna. Ma che tipo di foto sono state immortalate?
Come qualcuno di voi saprà, il Monte Etna è tra i vulcani più attivi e famosi al mondo, ed è esattamente in questi giorni che sta dando spettacolo all’intera umanità per via di una serie di eruzioni vulcaniche. Sono state talmente forti e ben visibili da aver attirato l’attenzione degli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, i quali hanno pensato di voler eseguire degli scatti unici in occasione di questo momento.
Infatti, la distanza non impedisce loro di riuscirci, ragione per la quale hanno preparato i dovuti strumenti per poter eseguire al meglio la loro impresa. Le immagini ottenute sono state diverse e variano a seconda dell’astronauta che la ha scattata, quindi vediamole insieme e cerchiamo di capire che cosa abbiano voluto immortalare.
Il motivo dell’eruzione vulcanica dell’Etna
Il primo scatto risale alla testimonianza visiva di Matthias Maurer il 12 febbraio, in cui nel tweet di condivisione non può assolutamente mancare il doveroso tag a Luca Palermitano, un altro astronauta molto conosciuto e ben rispettato. Il fotografo afferma che non sia riuscito ad eseguire uno scatto corretto a causa dell’alta umidità, per cui non è una foto molto pulita.
Ma hanno fatto di meglio i membri russi a bordo della ISS, e ne abbiamo la prova grazie al cosmonauta Anton Shkaplerov che offre dei dettagli maggiori e una attività eruttiva ben visibile. L’uomo descrive l’evento dicendoci che “la lava rovente esce dal cratere e nuvole di cenere e fumo sono nel cielo sopra la Sicilia. L’attività del vulcano poi si interrompe e poi riprende con una serie di potenti esplosioni“.
Comunque, si pensa che l’Etna abbia avuto una fase così intensa per via della crescita del cratere sommitale più alto del monte, precisamente di ben 30 metri durante il primo semestre. L’improvviso aumento in altezza sarebbe il risultato di oltre 50 eruzioni avvenute nel cratere dopo il 16 febbraio, talmente forti da modificare la forma stessa del vulcano. In conclusione, non sappiamo se possano esserci dei cambiamenti in seguito o meno, ma una cosa è sicura: gli astronauti non si lasceranno sfuggire niente.