Direttamente dalla Germania, l’innovativa batteria lunga meno di un millimetro che si arrotola come… una girella!
Al giorno d’oggi, tutto ruota sulle microtecnologie. Se da un lato questo ha portato alla famosa crisi dei semiconduttori, cioè il motivo per cui PlayStation 5 è sostanzialmente introvabile, dall’altro c’è una ricerca sempre costante di racchiudere il potenziale più alto nello spazio minore possibile.
Abbiamo documentato anche gli sforzi di Tesla nella creazione di batterie di ultima generazione. La notizia che arriva dai land tedeschi, però, è un record a tutti gli effetti, e può avere dei risvolti importantissimi per le tecnologie che seguiranno. Non è solo questione di funzionamento.
Si tratta anche di funzionalità, nel senso che i nuovi prodotti innovativi devono in ogni caso essere utili alle esigenze di oggi e di domani. Con questa straordinaria creazione, i campi di applicazione fioriscono e si moltiplicano di giorno in giorno. In molti ambiti, infatti, farebbe comodo avere una batteria elettrica in miniatura.
Un esempio potrebbe essere il corpo umano. Vi chiederete a cosa possa servire, pensando a realtà future distopiche dominate da androidi; in realtà già nell’ambito della salute una batteria di queste dimensioni farebbe estremamente comodo in tantissimi tipi di applicazioni.
A inventare questa piccola batteria il team dell’Università di Chemnitz guidato dal professore Oliver Schmidt. La cosa buffa è che per l’assemblaggio è stato utilizzato un metodo chiamato Swiss Roll, cioè quello che i pasticceri utilizzano per fare le girelle o i tronchetti.
Gli elettrodi sono stati posizionati su diversi strati, alcuni fatti di metallo, altri di materiali polimerici, altri ancora dielettrici, e si è fatto in modo che si arrotolassero gli uni sugli altri. Il risultato è una batteria a cilindro grande meno di un millimetro e una densità energetica inferiore ai 100 µW/h (microWatt/ora).
Come citato prima, il campo di applicazione più importante potrebbe essere quello del corpo umano. La batteria, infatti, potrebbe alimentare sensori biocompatibili in quei casi in cui non è possibile affidarsi all’energia elettrica di altri tipi di batteria, a calore o a vibrazione.
È solo l’inizio di quello che potrebbe essere. Anche gli organi, come per esempio il cuore, potrebbero così essere esaminati nel dettaglio senza eseguire operazioni invasive. Insomma, la creazione di questa batteria in miniatura è un importante passo in avanti per la tecnologia. Non ci resta che aspettare il futuro.
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