Per arrivare su Marte, dobbiamo prima arrivare in orbita: è questo lo scopo della collaborazione tra Isaacman e SpaceX.
A pochi giorni dall’annuncio super ottimistico di Elon Musk sullo stato dei lavori per la messa a punto di Starship, il velivolo che dovrebbe portarci prima sulla Luna, poi su Marte, arrivano nuove notizie che alimentano la corsa alla colonizzazione spaziale. Si tratta di una collaborazione tra SpaceX e Isaacman.
Se tutti oramai conosciamo benissimo l’azienda aerospaziale dell’eccentrico sudafricano, meno conosciuto potrebbe essere Jared Isaacman, miliardario fondatore di Shift4, un servizio di pagamenti. L’annuncio parla di tre missioni private, le prime due a bordo di Crew Dragon, la terza proprio su Starship.
L’anno scorso lo stesso legame aveva dato il via alla missione Inspiration4, che aveva portato in orbita quattro civili, con lo scopo di raccogliere dati importanti sulla tenuta del corpo umano nello spazio. L’obiettivo della missione, in quel caso, era stato quello di sviluppare il turismo spaziale.
Questa volta, invece, il fine ultimo della nuova collaborazione è quello di riuscire a capire il comportamento del corpo umano per il trasporto su altri pianeti. Esploriamo più nel dettaglio quello che sappiamo fin ora su queste promettenti missioni.
La rivoluzione delle missioni Polaris
La prima missione della “serie” Polaris si chiamerà Dawn. Indicativamente, ci si aspetta di poterla mettere in atto verso la fine dell’anno, comunque non prima del quarto trimestre del 2022. Il vettore prescelto è il Falcon 9, che monterà in cima una capsula Crew Dragon, e rimarrà in orbita per cinque giorni.
La quota sfiorerà il record dei 1379 km di altezza, raggiunta nel 1966 durante la missione Gemini 11. La durata del viaggio costituisce un altro elemento di assoluto interesse, visto che permetterà di studiare il comportamento del corpo nelle cosiddette fasce di Van Allen. Ci sarà anche la possibilità di un’attività extra veicolare (EVA).
Non è previsto nessun airlock interno, in modo da esporre i membri dell’equipaggio al vuoto spaziale, permettendo di testare anche alcune nuove tute spaziali. Il team sarà composto dallo stesso Isaacman, un pilota (Scott Poteet) e due specialiste di missione (Sarah Gillis e Anna Menon).
Ci si aspetta di riuscire a reperire una grande mole di dati scientifici, dai possibili emboli venosi all’esposizione alle radiazioni, che saranno tutti utilissimi. Si sa poco sul costo totale di questa serie di missioni, che comunque, a detta di Isaacman, faranno molto affidamento su SpaceX, riducendo il prezzo per il miliardario.