Meta annuncia che alcuni dei suoi servizi rischiano di sparire dall’Europa. Alla base ci sono il trattamento dei dati personali e il flusso di tali informazioni fra il vecchio continente e gli Stati Uniti. Addio Facebook e Instagram?
Meta mette le mani avanti mentre attende risposte alle sue domande sul trattamento dei dati personali. Da luglio 2020 risulta sospeso il Privacy Shield in quanto non considerato una tutela adeguata. Il trasferimento dei dati personali degli utenti europei sui server americani non rispetta gli standard della privacy presenti nel nostro continente.
Il presidente Biden e la presidente dell’UE Ursula von der Leyen sono al lavoro per cercare un’intesa che non risulti indigesta agli USA. Probabilmente entro il Trade and Tech Council fissato a maggio sul tavolo ci sarà la bozza definitiva dell’accordo.
Zuckenberg però vuole garanzia sin da ora che le decisioni prese non intecchino i suoi affari. Se da un lato cresce l’entusiasmo per il Metaverso dall’altro non intende cedere per i suoi social. In assenza di nuove regole confacenti Facebook e Instagram potrebbero non essere più accessibili in Europa.
La velata minaccia appare evidente nel rapporto del gruppo Meta alla Sec (Security and Exchange Commission). Sebbene si profili come soluzione estrema, è chiaro che Zuckenberg voglia affrettare i tempi e trovare una soluzione entro fine anno. Per ora non occorre temere per questi social, che registrano milioni di utenti in Europa.
La mossa di Meta
L’Europa intende stabilire regole volte a tutela e protezione per gli utenti che si avvalgono di piattaforme social. Un emendamento in cantiere pare preveda il divieto per le aziende tech di raccogliere determinati dati personali (credo religioso, posizioni politice…). Il rifiuto di fornire tali informazioni non comporterebbe ripercussione alcuna. Non si vogliono chiudere le piattaforme, solo arrivare ad una revisione.
Meta dal canto suo precisa che l’ipotesi ventilata è dovuta solo al fatto che l’evoluzione legislativa avrà chiaramente impatto sulle operazioni in Europa. Il portavoce della società ha rivolto un appello diretto alle autorità competenti europee. Chiaramente una chiusura di Facebook e Instagram porterebbe anche alla perdita del posto di lavoro per gli impiegati nelle sedi europee.
Un simile rischio sarà chiaramente messo sul piatto della bilancia. Eric Mamer rivendica però l’autonomia decisionale della Commissione Europea. Gli interessi dei cittadini saranno presi in considerazione alla pari degli altri fattori in gioco.