Diverso tempo fa era stato detto da Spotify stessa avrebbe lanciato una impostazione particolare e diversa dalle altre, in grado di accontentare molti utenti. Di che funzionalità stiamo parlando?
Spotify ha annunciato di aver pensato ad una nuova opzione che avrebbe, forse, migliorato in maniera esponenziale il servizio. Si tratta di offrire audio streaming in versione lossless, cioè senza alcun tipo di perdita in sostanza. Pareva essere una idea carina, ma il problema è che non se n’è più parlato dopo poco tempo dall’annuncio di questa novità sconcertante.
Però, dal momento che molti di noi – tra cui gli investitori – avevano bisogno di sapere più informazioni al riguardo, Daniel Ek, l’Amministratore delegato di Spotify, ha deciso di rispondere alle domande per chiarire alcuni dubbi riguardanti la data di rilascio di questa funzionalità o, in occorrenza, di eventuali news sul suo sviluppo futuro. Quello che viene detto, però, non sembra essere rassicurante.
Le dichiarazioni del CEO
La risposta dell’uomo possiamo dire che sia abbastanza vaga, soprattutto perché gli stessi investitori volevano sapere maggiori informazioni al riguardo e capire i piani che ha in mente Spotify. Tuttavia, non sempre si può ricevere la risposta che si vuole sentire, e lo capiremo esattamente tra poco.
Daniel Ek non ha voluto esprimersi più di tanto a causa dei problemi legati alla licenza dei brani, per cui ha deciso di rispondere in questa maniera: “Molte delle funzionalità di cui parliamo e in particolar modo quelle legate alla musica si scontrano con il licensing. Perciò non posso annunciare nulla di specifico su questo, se non che siamo in trattativa costante con i nostri partner per portare questa funzionalità sul mercato“.
Per quanto possa apparire come commento alquanto azzardato, è chiaro che ci sia del vero in tutto quello che ha detto. Amazon Music, Apple Music e altri servizi simili tendono ad utilizzare senza costi aggiuntivi questa tipologia di funzionamento, la quale non comporta prezzi in più e non fa altro che rendere le promozioni molto avanti da questo punto di vista.
Però, dobbiamo anche considerare che nessuno di loro abbia la stessa rilevanza di Spotify sul mercato, e questo significa che abbia bisogno di più tempo per lanciare la propria funzionalità in vista del fatto che non sia intenzionata né a farsi mettere i piedi in testa dalla concorrenza, e tanto meno di pagare costi spropositati.
Da ciò, quindi, comprendiamo che la società stia cercando di ottenere quello che vuole concordano dei nuovi contratti con le case discografiche. Ma cosa desidera veramente? In base a quello che abbiamo capito, non vorrebbe avere dei costi di licenza troppo alti.