La società, che è a lavoro sul mondo virtuale di Horizon Worlds e Horizon Venues, introduce un nuovo algoritmo che gestisce le interazioni tra avatar
Prosegue la fase di sviluppo che condurrà nei prossimi anni gli utenti a lanciarci nel mondo della realtà aumentata, molto simile a quello già immaginato da Steven Spielberg nel film Ready Player One.
Sotto i riflettori, oltre che all’esperienza del singolo utente, sono infatti finite proprio le interazioni che hanno tra di loro gli avatar. Molto scalpore infatti ha suscitato nel pubblico la notizie di molestie che ha coinvolto alcuni dei beta tester. E ha costretto i team leader del progetto a correre ai ripari.
Uno dei primi passi in assoluto, volto a creare un ambiente rispettoso e inclusivo, è stato quello imposto da Meta che implicava la scomparsa delle mani di un avatar. E questo laddove ci si trovasse nella condizione di invadere lo spazio personale virtuale di un altro utente. Ora però le rule play si implementano grazie ad un nuovo elemento.
La funzionalità del confine personale vuole assicurare un Metaverso che sia più sicuro per tutti
L’ultima frontiera della netiquette si chiama Confine Personale, ed è un’area di 120 cm disposta tutto intorno all’avatar. Questa, da impostazione di default, sarà una zona inaccessibile a qualsiasi interazione tattile. Qualora infatti si cercasse di invadere questo perimetro, sarà la stessa Meta a bloccare qualsiasi movimento.
L’intenzione quindi è quella di completare un processo in itinere. Che prevede la strutturazione di una serie di norme comportamentali e abitudini relazionali nel Metaverso. Le stesse che siamo siamo da sempre consapevoli sussistano anche nella realtà fisica che viviamo ogni giorno. Sicuramente il processo, come si sta in effetti verificando, andrà per fasi ma la necessità di impostare già dal primo momento un meccanismo sociale, seppur virtuale, che ragioni con le medesime prerogative sta diventando un elemento di priorità assoluta.
Intanto procede la sperimentazione, che sta diventando il palcoscenico di prova di una serie di istanze che non sono un semplice argomento neanche nel Metaverso.