Il ramo attivo nel comparto sale giochi della società si è visto costretto a drastiche decisioni strategiche a causa della crisi del settore
Nuvole nere all’orizzonte per gli amanti dei videogames, che hanno reso luoghi iconici queste enclaves del divertimento. La notizia che dopo più di 50 di onorato servizio Sega Sammy intenderà vendere il rimanente 14,9% della sua divisione Sega Entertainment a Genda ha fatto alzare più di qualche sopracciglio.
Complice la situazione pandemica mondiale, che ha svuotato le sale giochi. La crisi del comparto si fa sentire parecchio, e rende questo ramo aziendale poco profittevole per gli investitori. E’ sicuramente una situazione di svantaggio quella con la quale la società nipponica si è trovata a misurarsi, e la decisione presa è da considerarsi drastica e, secondo i vertici aziendali, doverosa.
Come risultato di questa dismissione la Sega perde ogni speranza di una qualche voce in capitolo sulle decisioni del marchio, ritirandosi di fatto dalle corse.
La progressiva estromissione del brand dal settore e come Genda stia chiudendo il cerchio del subentro
Dunque il Giappone perde un altro pezzo importate della storica epopea che lo ha reso celebre nella storia dei videogames. D’altronde Sega Sammy aveva già da tempo ceduto a Genda la leadership nel controllo di questa sezione, abbandonando di fatto le decisione relative ai centri per l’intrattenimento. Il covid non è stato altro che l’ultimo tassello decisivo che ha sancito il termine definito delle attività aziendali legate agli immobili sul territorio del Sol Levante.
La prima avvisaglia che qualcosa stesse cambiando era giunta dopo la chiusura dello storico centro arcade di Akihabara, a Tokyo. La sede ha da sempre rappresentato la meta preferita per i cultori del gaming e la sua scomparsa aveva rappresentato un’oscuro presagio.
Ora la vendita della divisione Sega Entertainment rappresenterà la conversione delle sedi che verranno rappresentate del nuovo brand Genda GiGO Entertainment. Al momento fortunatamente si tratterà solo di un cambio d’immagine, poiché la realizzazione delle macchine resterà appannaggio della storica azienda.