Altro che i gigabyte delle nostre CPU. Zuckerberg e la sua Meta hanno creato un computer da 1 exabyte di archivazione.
Non è più una novità: Facebook sta completando la sua conversione in Meta. Il rebranding è figlio di una strategia che evidenzia lo sforzo complessivo dell’azienda nella creazione del nuovo Metaverso. Già molto è successo nel nuovo spazio di realtà virtuale di casa Zuckerberg.
Si parla di un luogo in cui probabilmente Apple farà da padrone; Nvidia ha già testato grandi tecnologie; possiamo già definire alcuni consigli su come guadagnare al suo interno. Insomma, l’innovazione sembra assoluta e la corsa dell’azienda sembra non avere limiti di potenza e velocità.
Proprio potenza e velocità sono l’obiettivo di Meta nella realizzazione delle infrastrutture e degli hardware che supporteranno l’esistenza del Metaverso. In effetti ci viene facile da immagine quanto possa essere difficile ricreare una realtà virtuale completa che sia in grado di trattenere gli utenti e farli sentire a loro agio.
Volge in questa direzione la realizzazione del nuovo supercomputer di Zuckerberg. Si chiama AI Research SuperCluster (RSC) e serve per gestire i calcoli dell’Intelligenza Artificiale. Secondo i suoi ideatori, quando il sistema avrà raggiunto il pieno regime, diventerà il computer più veloce del mondo.
Le caratteristiche del supercomputer di Meta
Come era lecito aspettarsi, non si sa dove questo supercomputer si trovi. Si sa però che è in funzione, dotato di 760 sistemi Nvidia DGX A100, con una velocità di comunicazione tra GPU di 200 Gb/s e 231 petabyte di spazio di archiviazione. RSC, inoltre, avrà la capacità di “apprendere” 3 volte più velocemente rispetto ad ora i modelli del linguaggio naturale.
Se ora ci mette 9 settimane, quando le funzionalità saranno massime, l’addestramento dei modelli impiegherà circa 3 settimane, coinvolgendo decine di miliardi di parametri. A luglio il sistema conterà 16.000 GPU Nvidia, con lo spazio di archiviazione che schizzerà fino a 1000 petabyte, cioè 1 exabyte.
Tutta questa potenza sarà integrata anche nelle piattaforme social attualmente esistenti (WhatsApp, Instagram, Facebook) permettendo l’identificazione di contenuti potenzialmente dannosi e la traduzione tra lingue diverse in tempo reale. La promessa è quella di utilizzare dati provenienti dagli utenti in forma anonima, preservando la privacy.
Questi dati saranno criptati, in modo da evitare la loro perdita in caso di violazioni del sistema. Altra caratteristica fondamentale: il sistema sarà completamente sconnesso da Internet. Il flusso di dati, infatti, riguarderà solo il supercomputer e i centri di raccolta di Meta.