Saturno ha una luna molto particolare, Mimas. Gli appassionati di fantascienza (e astronomia) la conoscono come “La Morte Nera” dato il suo aspetto. Ma all’interno niente armi letali: sotto la superficie cela solo un enorme oceano.
Mimas è una luna del pianeta ad anello famosa soprattutto per il su aspetto. Sferico con un enorme cratere, una forma nota agli appassionati di Star Wars. Una coincidenza notevole in quanto la prima foto di Mimas arrivò tre anni dopo l’uscita di Episodio IV: Una nuova speranza.
Si tratta del più piccolo corpo celeste a possedere una forma sferica anche se non è il minore di dimensione nel Sistema Solare. Mimas ha una densità molto bassa ed è ricoperta di ghiaccio. Tuttavia ora si ipotizza che sotto un guscio superficiale sia nascosto un immenso oceano.
I dati relativi a Mimas sono stati forniti dalla missione Cassini, in collaborazione fra NASA, ESA e ASI. La speculazione sulla presenza di un oceano segreto va avanti da alcuni anni (come quella relativa alla vita su Marte). Un nuovo studio sulla rivista Icarus ha riportato alla luce la teoria.
Alyssa Rhoden sostiene che a dispetto di alcune osservazioni circa la superficie non fratturata di Mimas l’oceano non sia da escludere. Nei suoi studi relativi alla geofisica dei satelliti ghiacciati infatti riconosce la possibilità di celare vaste quantità d’acqua anche sotto un guscio compatto di grosso spessore.
Oceani segreti, dove si trovano
Come ha poi precisato Rhoden, le ipotesi su Mimas più accreditate la volevano come un semplice blocco di ghiaccio. Confrontandolo con Encelado ed Europa, lune che invece presentano acque nascoste, manca la texture “fratturata” che ci si aspetterebbe.
Trovare acqua sui corpi celesti è sempre una notizia di rilievo. Spesso succede di dover rivedere tutto ciò che già si sa a riguardo come in questo caso. Mimas sarebbe il primo di una nuova classe di lune che possiedono oceani sotto la superficie senza darne segni.
Per valutare la presenza di una grande massa d’acqua si è ricorsi al parametro del riscaldamento mareale. Si tratta della dispersione sotto forma di calore dell’energia orbitale e rotazionale del satellite da parte dell’oceano. Deve essere sufficiente ad impedire che l’acqua congeli, ma non eccessivo per spiegare lo strato di ghiaccio superficiale.
Dalle simulazioni si può teorizzare che l’acqua sia presente sotto uno spessore di ghiaccio, variabile tra i 23 e i 32 chilometri.