Il chip Neuralink per aiutare la deambulazione nelle persone paralizzate è pronto al test sugli umani. Già usato sui macachi e su una femmina di maiale, potrebbe essere il punto di svolta. Musk è fiducioso nelle potenzialità del chip.
Il chip cerebrale su cui ha investito il miliardario Elon Musk ha già superato la fase del test sugli animali. Era il 2016 quando Musk partecipò alla fondazione di Neuralink, azienda di neurotecnologia. Un anno dopo l’azienda già prometteva di dedicarsi a dispositivi per curare gravi malattie cerebrali. Una sorta di simbiosi con l’intelligenza artificiale. Del resto siamo già abituati ad alcuni gadget.
Nella primavera del 2021 Neuralink ha fatto un bel passo avanti. Un suo chip sperimentale è stato impiantato su una scimmia, Pager, e su un maiale, Gertrude. Visti i risultati ora lo si può portare avanti e testarlo sugli umani. Lo scopo? Consentire a individui affetti da paralisi (es. tetraplegia) di controllare arti prostetici o dispositivi direttamente dal cervello.
L’azienda al momento è alla ricerca di un responsabile per il trial clinico, che diriga la squadra impiegata nel progetto. La sede del trial sarà a Fremont, in California. L’ottimismo di Musk di spinge a sperare di avere in breve tempo già dei partecipanti. La ricerca sarà improntata a soggetti che hanno subito severe lesioni al midollo spinale (tetraplegici, quadriplegici).
Neuralink, è davvero il futuro?
La storia delle dichiarazioni di Musk evidenzia la sua tendenza a ingigantire alcune promesse. In effetti aveva già parlato del chip nel 2019 aspettandosi il primo trial clinico entro il 2020. Chissà se avrà ragione riguardo al self driving Tesla…
Tra le sue dichiarazioni più audaci alcune si spingevano a nominare la sostituzione di neuroni con circuiti. Una rassicurazione sempre in ambito si riferiva all’aspetto del dispositivo Neuralink che non si dovrebbe notare dall’esterno.
Il video diffuso sul macaco Pager in effetti mostra una dinamica molto semplice di controllo del chip. Il controllo si può effettuare da un iPhone come per un segnale Bluetooth, in modo molto rapido.
Con specifici algoritmi di elaborazione, è possibile predire i movimenti della scimmietta in tempo reale. L’attività neurale è ricavata grazie ai movimenti della zampa che usa il joystick per il gioco a cui si sta dedicando nel video.
I dati consentono di calibrare matematicamente il rapporto fra i movimenti di Pager e la sua attività neurale. E così…ecco che il cursore sullo schermo continua a muoversi anche se il joystock è staccato. Basta l’output elaborato per permettere i movimenti.