Produrre criptovalute utilizzando un inverter collegato alla propria auto Tesla è possibile. Lo ha dimostrato Siraj Rayal intascando una cifra compresa fra i 400 e gli 800 dollari al mese. Sarà davvero conveniente? Dubbi e opinioni degli esperti.
Soo già in circolazione iniziative e progetti per effettuare mining sfruttando le risorse in crescita, ossia le energie pulite. Dalla corrente generata dai bacini idroelettrici non c’è voluto molto per pensare a uno degli imperi del rinnovabile, ossia Tesla. Dalle auto elettriche ai sistemi di accumulo, dal 2017 la sua crescita sembra inarrestabile.
Così allo youtuber Siraj Rayalè veuto in mente di tentare di estrarre la criptovaluta Ethereum partendo dalla sua macchina. Una Tesla Model 3 del 2018, un Mac Mini M1 e un inverter collegato alla console della macchina. Ecco la centrale di mining che può fruttare fino a 800 dollari al mese stando al suo inventore. Gli esperti però a riguardo hanno delle perplessità.
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La prima domanda in effetti sorge spontanea. Si tratta davvero di un progetto conveniente tenendo presente il costo dell’energia che serve per alimentare la Tesla? Il prezzo non è una costante a livello globale. A seconda delle promozioni di ricarica del modello si può capire quanto è il netto che ne risulta. Quel che appare ovvio è che gli 800 dollari promessi siano fortemente ipotetici.
Il Mining e le fonti rinnovabili
Le cosiddette mining farm hanno costi energetici ingenti, non si può negare. Questa attività a livello globale impatta come uno stato esteso alla pari dell’Argentina. Ma lo stesso si può dire di diverse altre industrie. Per questo è nato il sogno dei Bitcoin sostenibili e i “minatori” hanno guardato alle energie pulite.
In Cina per esempio, dove ora il mining è stato vietato dal governo, la regione del Sichuan era una manna dal cielo. Grazie alle forti piogge si generava un surplus di elettricità prontamente messo a frutto nel mining. Vietare questa attività rischia di diminuirne la sostenibilità poiché ora i produttori dovranno cambiare strategia.
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Elon Musk poi, tanto per restare in tema Tesla, non è più ben disposto verso i Bitcoin come sistema di pagamento. Ha fatto notare che l’impronta di carbonio generata dalle criptovalute è troppo pesante per la sua etica aziendale.