Ecco la nuova tecnologia per scovare i malware: l’idea arriva dalla Francia

Un recente studio condotto dall’Institut de recherche en informatique et systèmes aléatoires rivoluziona la modalità in cui si ricercheranno i malware

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IOT, ovvero l’internet degli oggetti è un sistema a rete che permette ai nostri smartphone di controllare da remoto i sistemi della domotica dei nostri appartamenti – Androiditaly.com

Il modello con il quale si interfacciano costantemente i devices nelle aggiornatissime case dotate di IoT è un sistema a rete. Questo permette alla domotica dei nostri appartamenti di rimanere sempre aggiornata e di interfacciarsi con gli smartphone. Sono proprio questi che attualmente sono in grado di gestire molte delle loro funzionalità.

Gli apparecchi però, che siano le luci o il termostato, piuttosto che il forno o quant’altro sono per lo più dotati di hardware e sistemi operativi molto snelli. Che sono tuttavia capaci di gestire in maniera basica le operazioni comuni.

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Ed è proprio su questo aspetto della tecnologia domestica che si è concentrata la ricerca dell’ Institut de recherche en informatique et systèmes aléatoires (IRISA) che ha sede presso l’Université de Rennes. All’interno del report condiviso è emerso come sarà possibile scovare eventuali violazioni in termini di cybersicurezza avvalendosi di uno strumento diverso dal solito.

Come un comune Raspberry Pi è in grado di individuare malware nella nostra rete IoT

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Un comunissimo apparecchio Raspberry Pi potrebbe essere il valido guardiano abilitato a difesa delle nostre reti domestiche, contro gli attacchi dei cybercriminali – Androiditaly.com

Attraverso l’uso dell’attrezzatura del quale è dotato il Rasberry PI, un oscilloscopio Psicoscope 6407 e di una sonda H-Field, i ricercatori sono in grado rilevare le  eventuali variazioni del campo elettromagnetico. E hanno individuando quindi una bucatura nel sistema. Questo è un approccio totalmente nuovo nell’individuare questo tipo di criticità. Normalmente effettuato tramite la verifica delle firme e dei comportamenti dei file dagli strumenti di codifica.

Dalla ricerca, che si è avvalsa di un AI per l’analisi dei dati, è emerso come le reti siano costantemente sottoposte a interazioni potenzialmente dannose. Tuttavia parliamo però di attività sostanzialmente innocue.

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La componente interessante di tale studio, potrebbe essere la capacità di un Raspberry PI di individuare un malware anche inattivo, già solo analizzando le onde elettromagnetiche rilasciate nel sistema. Un grande vantaggio in termini di opportunità. Oltre che di tempistica, nella prevenzione dei danni causati da questi codici infestanti.

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