Salgono a 1991 i satelliti StarLink in orbita, con l’obiettivo di stabilizzare il servizio di connessione satellitare di SpaceX.
Si è appena concluso un anno ricco di successi per l’azienda aerospaziale di Elon Musk. In tutto il 2021 sono state effettuate 31 missioni, di cui solo una non portata a termine, migliorando il record di 26 lanci dell’anno precedente. In tutto sono stati utilizzati dieci booster, di cui solo due completamente nuovi: la riutilizzabilità e il numero di rientri sono stati il punto forte degli ultimi dodici mesi.
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In questo periodo il servizio di SpaceX è stato utilizzato da circa 150mila utenti, dopo essere uscito dalla fase beta ad ottobre. L’obiettivo, ancora lontano, è quello di arrivare a quota 4408 satelliti attivi che permetterebbero la stabilità della connessione. Il nuovo anno promette nuove sfide, un maggior numero di missioni e qualche difficoltà in più.
La prima missione SpaceX del 2022
L’anno si è aperto il 6 gennaio al Kennedy Space Center con la missione StarLink-4.5. Alle 22:49 (ora italiana) sono stati lanciati 49 StarLink. Questi, aggiungendosi a quelli già presenti, portano il numero di satelliti a 1991. Non tutti sono attivi. Prima di questo lancio se ne contavano 374 non ancora pronti: molti sono ancora in viaggio per raggiungere la loro orbita a circa 500 km di altezza.
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Per la missione è stato utilizzato il Falcon 9 B1026, al suo quarto volo. Il booster aveva portato altri satelliti GPS di terza generazione come l’SV04 e l’SV05, prima di svolgere la sua storica missione Inspiration4 con a bordo quattro astronauti.
Non sono ancora chiare le motivazioni che hanno portato ad effettuare cambiamenti rispetto ai lanci del passato. La direzione di viaggio del Falcon 9 è stata cambiata senza che SpaceX fornisse spiegazioni. Oltre al fatto che l’inclinazione delle orbite degli StarLink sono differenti, c’è anche un’altra ipotesi.
Questa riguarderebbe la fase di rientro del booster, tema sul quale l’azienda si è dimostrata sempre molto attenta. Durante la precedente missione CRS-24, infatti, l’atterraggio è avvenuto nell’Oceano Atlantico. Qui le acque agitate hanno compromesso la sicurezza del Falcon stesso, danneggiando alcuni motori.
Per ridurre il rischio, la nuova posizione della chiatta di atterraggio è stata individuata poco lontano da Nassau, dove il mare è più calmo. Questo potrebbe spiegare le modifiche apportate alla missione StarLink-4.5 rispetto alle precedenti, anche se nessuna ipotesi è stata ancora confermata.