L’aumento esponenziale legato alla diffusione delle criptovalute ha decretato anche un impennata delle transazioni di origine illegale
Il report restituito dagli analisti della società Chainalysis disegna un quadro complesso della situazione. E registra un nuovo record nelle transazioni di monete virtuali legate ad attività illegali.
Lo studio ha quantificato l’indotto in un valore pari a 14 miliardi di dollari nel 2021. Ma questa sarebbe tuttavia una cifra quasi doppia rispetto ai 7,8 miliardi del 2020. A destare interesse tuttavia sarebbe le rispettive quote percentuali sul totale. Infatti lo scorso anno l’illecito ha impattato dello 0,15%, su un totale di movimentazioni che si è attesta a 15,8 trilioni di dollari.
LEGGI ANCHE: Grazie a questa nuova legge le nostre criptovalute saranno al sicuro da truffe e frodi
Tuttavia quella che potrebbe sembrare una percentuale irrisoria va rapportata quindi ad un totale importante. Che ci fa comprendere quali siano gli interessi e le leve che muovono i malfattori.
Le truffe online sono il primo strumento utilizzato dai malintenzionati per appropriarsi delle nostre chiavi di accesso ai risparmi in niente virtuali. Questo spiega l’importanza di mettere in atto tutta una serie di strategie preventive, che oltre a richiedere l’impiego di un valido antivirus, prevedono sopratutto l’applicazione delle nostre competenze informatiche e del buon senso.
Come i cybercriminali eludono i sistemi di sicurezza accedendo illegalmente del contenuto dei wallet digitali
Tuttavia si stanno affacciando anche nuove operazioni di raggiro molto più sofisticate. Quella dello squidcoin ad esempio è stata la classica bufala, trainata dall’omonima serie di Netflix. Prima del crollo, il valore di queste azioni aveva raggiunto i 2,85 dollari, per poi rivelarsi carta straccia.
LEGGI ANCHE: Il Kazakistan non può usare l’energia l’elettrica, e la colpa è delle criptovalute
Nonostante queste truffe abbiano generato transazioni per 7,8 miliardi sembrano non avere avuto impatto significativo sulla crescita del Bitcoin che oscilla su un valore di quotazione in borsa pari a 42.882 dollari.
Quello a cui stiamo assistendo però è un fenomeno che ha richiamato l’attenzione di autorità ed enti che si stanno strutturando dovendo codificare un ambito che per sua natura risente ancora di una componente poco normata, ma che con l’andare del tempo e la crescita dei fatturati richiede un intervento importante di regolamentazione.