Un razzo, dopo essere stato lanciato nello spazio, sembra che abbia perso il controllo. Adesso, infatti, la sua prossima destinazione sarà la Terra: cosa dovremo fare per fermarlo?
A quanto pare la situazione ci è sfuggita di mano: Angara 45, un razzo russo che era stato lanciato nello spazio da Plesetsk per testare un suo stadio superiore, ha perso il controllo e si sta dirigendo nuovamente verso il nostro pianeta.
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Potrebbe sembrare uno scenario impossibile da realizzarsi, ma è proprio quello che accadrà a breve. Secondo il TAS, cioè l’agenzia spaziale statale, nessuno è in grado di prevedere né quali saranno i danni che causerà e tanto meno dove atterrerà. Che informazioni sappiamo in merito?
Le analisi sulla questione
In base a ciò che sappiamo, è probabile che il razzo si distrugga lentamente durante la caduta; i detriti spaziali dovrebbero bruciarsi al rientro nell’atmosfera terrestre, però non hanno escluso la possibilità che i pezzi più grandi possano schiantarsi in alcune regioni abitate non meglio specificate.
Il 27 dicembre, data del lancio del razzo, pare che fosse andato tutto per il meglio, ma dopo alcune ore il motore si è improvvisamente guastato. Secondo Holger Krag, il capo di Debris Office, la probabilità che possa causare ingenti danni o ferire qualcuno è elevata.
I detriti del razzo russo, fortunatamente, sono più piccoli di quello cinese, motivo per cui i problemi che potrebbe provocare non sarebbero gli stessi. Le sue 4 tonnellate sembra che siano più gestibili, mentre quelle del dispositivo che cadde nell’Oceano Indiano erano decisamente più pericolose per ovvi motivi.
A bordo ha, con se, altre 16 tonnellate di propellente. L’obiettivo era che raggiungesse una zona nella quale i razzi vengono lasciati al termine della loro operatività, chiamata orbita cimitero. Così non è stato grazie al guasto al motore, e che ora ha invertito la rotta del razzo.
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La sua attuale posizione fa pensare che cadrà presto sulla Terra, seppur non si sappia dove e quando avverrà. Nemmeno i danni che potrebbe causare sono stati stimati, dunque si spera che non mieta vittime e tanto meno che non risulti un pericolo per i terrestri.