Secondo alcuni studi, sembra che esistano dei sintomi particolari che indichino se una persona abbia una dipendenza dai giochi in generale. Quali sono le condizioni che ci porterebbero a pensarlo?
Una clinica inglese ha voluto trattare un argomento delicato e che in molti, purtroppo, trascurano: la dipendenza dai videogiochi. Ne esistono di varie tipologie, ma questa potrebbe rientrare tra le peggiori che ci siano in vista del fatto che sia molto più diffusa di quello che crediamo.
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Ad occuparsene è stato il National Centre for Gaming Disoders, la quale ha trattato più di 300 casi differenti di dipendenza da videogiochi da quando ha cominciato a lavorare dal 2019. Quasi tutti, in particolar modo, sono stati individuati soltanto quest’anno. Ma quali sono i sintomi che possono farci capire se, un nostro conoscente, ne è affetto?
L’esito dello studio sulla questione
Le condizioni sono state riportate pure sul DSM-5, ed il motivo è molto semplice: essendo stata dichiarata come una malattia a tutti gli effetti, ovviamente è chiaro che debba essere trattata esattamente come le altre. Tra i sintomi maggiormente riconosciuti vediamo la preoccupazione, in cui il soggetto è nervoso se non può giocare, l’astinenza, l’assuefazione, ossia l’aumento delle quantità di tempo spesa per giocare, la difficoltà a staccarsi dal gioco, la rinuncia ad altre attività e continuare ad ignorare la propria vita sociale.
Oltre a questo affermano pure che ve ne siano altri, come mentire sul tempo passato a giocare, distrarsi con i videogiochi per scappare da emozioni negative e perdere ogni tipo di relazione interpersonale o opportunità in ambito lavorativo. Qualora un individuo dimostri di avere almeno cinque dei sintomi riportati, potrebbe essere considerato un soggetto a rischio e, quindi, essere dipendente dai giochi. Tuttavia, la situazione non è così grave come sembra dopotutto.
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Gli utenti afflitti da questa malattia, difatti, sono una vera e propria minoranza rispetto a prima, non a caso per molti i videogiochi risultano essere davvero positivi. La clinica denuncia soltanto quella piccola percentuale di giocatori che hanno problemi a scindere la realtà dal gioco in se per se.