Uno studio rivela che i mattoncini Lego sono un investimento migliore di oro e Bitcoin: ecco perchè

La notizia pare incredibile, ma stando allora studio accurato di una delle più rinomate istituzioni russe in campo di economia e finanza sarebbero i Lego la fonte di investimento più redditizia

Dopo aver saputo quanto siano significativi i colorati mattoncini Lego che fanno bella mostra di se dall’alto delle vostre mensole, assemblati in qualche modellino fantasmagorico, non potrete più guardarli allo stesso modo. Perché quelli prodotti dalla casa danese, fondata dall’imprenditore Ole Kirk Christiansen nel lontano 1932, non sono un articolo per bambini, come credevamo.

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Secondo lo studio condotto dalla Higher School of Economics di Mosca rappresenterebbero un capitale di profitto da tenere in alta considerazione.

Dai Bitcoin ai Lego, quando l’economia dell’alta finanza e i giocattoli incrociano le loro strade

L’istituto di ricerca, il cui credito all’interno  della Federazione Russa è molto sentito, ha indirizzato il suo interesse su quelli che abitualmente si potrebbero definire beni insoliti. Parliamo di una categoria di oggetti che solitamente non trovano il loro posto nei contesti dell’alta finanza fatta di titoli di rilievo e monete virtuali come i Bitcoin.

Parliamo di Barbie antiche, francobolli, modellini di treni o aeroplani giocattolo. Ma anche di vini, ad esempio. E proprio questa tipologia di oggetti inconsueti si è scoperto essere una fonte interessante di investimento.

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Stando a quello che sono i dati forniti dalle più grandi piattaforme di vendita online, le possibilità di guadagno rispetto al prezzo di listino iniziale su alcuni kit di mattoncini particolarmente rari possono raggiungere anche il 600% del loro valore.
Vanno a ruba collezioni dedicate alla saga di Star Wars, in particolare modo per il Millennium Falcon e la Morte Nera II. E anche le edizioni legate ad edifici storici piuttosto che personaggi particolari.

Le informazioni restituite hanno davvero dell’incredibile. E questo se si pensa all’incremento 12% nell’ultimo periodo, contro un 4,7% per le transazioni della borsa di Londra e il 9,6% si quelle legate all’oro.