Chrome è sempre in testa fra i browser più utilizzati e non smette di migliorarsi. A partire da Chrome 85 arriverà una nuova funzionalità per ottimizzare le prestazioni. Finalmente addio arresti anomali…forse.
Sempre più utenti web si convertono alla religione cybernetica del browser Chrome, ma le loro esigenze aumentano. Per lavoro o per fruizione pura e semplice dei media c’è necessità di sviluppi e innovazioni continue. Ma stare al passo coi tempi non spaventa certo la piccola pupilla multicolore di Google.
Con Chrome 85 verrà introdotta una nuova funzionalità legata all’identificazione delle occlusioni. In questo modo sarà possibile sia ridurre il consumo delle risorse sia il miglioramento delle performance del browser. Ottimizzare continua ad essere la parola d’ordine nell’universo Google.
Le occlusioni sono state osservate dagli esperti del browser grazie a test e analisi di dati. Pare che in percentuale circa il 20% delle finestre di Chrome risulti celato dalle altre. Tali finestre si possono definire “occluse”, nascoste.
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Tali finestre grazie alla nuova funzionalità possono passare in secondo piano (già lo sono in effetti…). Vengono abbassate di rango a processi a bassa priorità e così si può ridurre il consumo che generano. L’uso generale del browser diventa quindi più efficiente e meno rallentato rispetto a prima.
L’ottimizzazione dell’uso delle risorse consente prima di tutto un incremento della velocità di caricamento delle finestre in uso. Un parziale miglioramento riguarderà anche l’utilizzo della memoria della GPU (Graphic Processing Unit). Si tratta del circuito che genera l’output grafico delle finestre di Internet, in questo caso generate da Chrome. Questo vedrà una riduzione di circa il 3%.
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Google dichiara orgogliosa anche le sue previsioni sulla riduzione di un rischio che molti conoscono bene. L’incubo degli informatici e dei web developer, ma anche dei lavoratori in smart e degli studenti da remoto. La cryptonite dei Consigli di Stato in videoconferenza…insomma gli arresti anomali. Nonché improvvisi e scomodi.
La probabilità che si verifichino dovrebbe diminuire del 4,5% grazie all’identificazione delle occlusioni. Un arresto anomalo spesso infatti è legato al rendering delle pagine. Restituire la grafica di molte pagine web con priorità uguale e buona qualità può facilmente generare un blocco imprevisto.
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