Un programma avrebbe lo scopo preciso di portare la vita su Marte, arrivando ad instaurare persino dell’energia utilizzabile in molte maniere diverse. Ma come?
Per immaginare uno scenario del genere, gli scienziati hanno preso come punto di riferimento una nota serie di fantascienza ambientata in un futuro dove, gli umani, hanno colonizzato tutto il sistema solare: The Expanse. Qui, la storia si sviluppa su diverse tensioni che hanno come protagonisti la Terra e altri pianeti.
Ma ciò che interessa è il modo con cui dei personaggi che si trovano su Marte osservino l’aurora boreale. Chiaramente è inverosimile come situazione visto che, non avendo un campo magnetico, il Pianeta Rosso non potrebbe offrire anche a noi questo spettacolo.
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Infatti, nella serie, vengono immaginati degli strumenti da terra muniti di due anelli di plasma, situati sia nell’emisfero nord che in quello opposto. In tale modo sarebbe possibile, secondo loro ovviamente, generare un campo magnetico attraverso dei fili superconduttori in grado di portare una corrente immensa.
Gli scienziati, affascinati da questa idea, hanno voluto analizzare il procedimento per valutarlo. Dopo averlo fatto hanno dedotto che fosse troppo complicato trasportare quel materiale su Marte, ed ecco perché hanno immaginato che si potesse fare con i satelliti.
Barry Kellett, ricercatore del Science and Technology Facilities Council nel Regno Unito, ha pubblicato il suo studio in merito al tema in questione, dicendo: “Al contrario di una soluzione a terra, una soluzione orbitale implicherebbe sei o otto satelliti che invieranno una corrente di plasma tra di loro per circondare Marte. Questa grande corrente dovrebbe quindi attraversare questo anello di plasma esagonale o ottagonale. Avremmo bisogno di almeno uno, forse molti, generatori di fusione nucleare per dare a Marte un campo magnetico. Tali generatori sono attualmente al di là della nostra tecnologia, ma potrebbero essere sviluppati sulla Terra nei prossimi 25 anni. Allora dovremmo trovare un modo per portarli su Marte“.
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E tra i satelliti naturali che possiamo trovare vediamo, per esempio, sia Phobos che Deimos, i quali potrebbero portare a compimento una missione del genere, permettendoci di raggiungere Marte, popolarla, installare degli impianti per la corrente elettrica e così via. Oltretutto non è nemmeno esclusa la possibilità che, un giorno non molto lontano, potremo vedere l’aurora boreale pure sul Pianeta Rosso.
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