Una azienda si è trovata in serie difficoltà: per via di un attacco hacker senza precedenti, parte dei dati sensibili della società sono andati persi. Ma cosa è successo in seguito?
Nonostante i dettagli al riguardo non siano troppi, possiamo affermare con certezza che le incursioni informatiche siano iniziate a giugno, e che poi abbiano avuto fine soltanto a novembre. Quindi, arriviamo ad una spiacevole conclusione: la compagnia ha dovuto affrontare i cyber criminali per scongiurare i problemi causati da loro.
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L’azienda in questione è la Panasonic, la quale ha confermato di essere stata vittima di un accesso non autorizzato alla sua rete, e che pare sia avvenuto – in modo più accentuato – proprio questo mese. In merito a quanto accaduto ha provveduto a rilasciare una dichiarazione.
Ciò che è stato affermato dalla società, in una nota ufficiale, è questo: “Dopo aver rilevato l’accesso non autorizzato, la società ha immediatamente segnalato l’incidente alle autorità competenti e ha implementato contromisure di sicurezza, comprese le misure per impedire l’accesso esterno alla rete. Oltre a condurre le proprie indagini, Panasonic sta attualmente lavorando con un’organizzazione di terze parti specializzata per indagare sull’infiltrazione e determinare se la violazione ha coinvolto informazioni personali dei clienti e/o informazioni sensibili relative all’infrastruttura sociale“.
Seppur non siano stati condivisi alcuni dettagli, i media Mainichi e NHK hanno riferito che gli attacchi hacker si siano verificati per tanto tempo, e che non sia stato facile fermarli. Oltretutto, in una intervista a TechCrunch, è stato scoperto che abbiano notato il problema soltanto l’11 novembre, nonostante i ripetitivi errori tecnici fossero continuati per mesi.
I server presi di mira riguardavano informazioni sui partner commerciali e sulla tecnologia che viene utilizzata, rilevando altre informazioni in merito ad un altro attacco hacker che, tra l’altro, aveva avuto luogo proprio lo scorso novembre.
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Infine, Panasonic, ha concluso le sue dichiarazioni con un’ultima nota a Mainichi, riferendo queste parole: “Non possiamo prevedere se questo avrà conseguenze sulla nostra attività o sulle performance aziendali, ma non possiamo negare la possibilità di un incidente grave“.
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