DJI è riuscita a creare un sistema per il monitoraggio completo della plastica, sulle coste, grazie ai droni, con i quali potrà misurare e ridurre l’inquinamento.
La collaborazione tra DJI e l’associazione ambientalista AnimaMundi ha avuto luogo di recente, con l’obiettivo di utilizzare i droni allo scopo di costruire il primo database mondiale dei rifiuti presenti sulle coste. Un lavoro davvero gigante, ma, con molta probabilità, necessario.
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Il programma avrà inizio dalle spiagge caraibiche, e diventerà sempre più vasto grazie all’intervento dell’ARC, acronimo di Atlantic Rally for Cruisers, partita da Las Palmas, nelle isole Canarie, il 21 novembre. In questo modo i droni potranno essere consegnati ai proprietari di barche Lagoon, i quali decideranno di partecipare al progetto.
Il metodo di registrazione
Le informazioni di cui sono in possesso non appaiono essere rassicuranti. Circa 8 milioni, delle oltre 300 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno, finiscono negli oceani, costituendo l’80% di tutti i detriti marini. Come se non fosse sufficiente, vengono scaricate 33.000 bottiglie di plastica monouso nei mari ogni giorno.
Il problema diventa sempre più grande continuamente, e dal momento che non ci sono abbastanza informazioni globali al riguardo, hanno pensato che potesse essere un’ottima iniziativa.
AnimaMundi, grazie all’intelligenza artificiale, alla computer vision e alle tecnologie di riconoscimento degli oggetti, ha sviluppato un software capace di rilevare in automatico, contare e poi registrare il numero delle bottiglie visualizzate. Le informazioni raccolte, in seguito, possono essere viste tramite un’app guardando le immagini scattate dai droni, mentre i dati vengono caricati ed elaborati sui server dell’azienda.
Anche se il progetto è partito con i proprietari del Lagoon Atlantic Rally for Cruisers, la collaborazione tra le due società porterà all’investimento di oltre 6.000 catamarani Lagoon che navigheranno in tutto il mondo. L’obiettivo? Monitorare, senza un attimo di pausa, i rifiuti nelle varie zone.
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E grazie ai droni ricondizionati di DJI, sarà possibile accumulare una grande quantità di immagini delle coste dell’area, altrimenti sarebbero fuori portata per i loro strumenti e i costi da affrontare potrebbero essere troppo grandi per il momento. Teniamoci aggiornati su eventuali progressi da parte delle aziende.