Huawei, che non ha alcuna intenzione di sottostare del tutto alle regole imposte di Joe Biden, ha deciso di adottare una soluzione particolare per poter continuare a lavorare in santa pace. Ma che cosa avrà mai escogitato questa volta?
A quanto pare, Huawei, avrebbe intenzione di dare il suo marchio su licenza per evitare le restrizioni applicate dagli USA per quanto riguarda, come sappiamo tutti ormai, gli accordi commerciali con le aziende americane.
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La notizia è stata riportata da Bloomberg, in cui è stato detto che probabilmente verrà consegnata alla PTAC, acronimo di China Postal and Telecommunications Appliances Co., e controllata interamente dal governo cinese cosicché non sia bloccata dalla lista nera.
Questa strategia avrebbe un senso: Huawei potrebbe cominciare ad acquistare alcuni servizi, come quelli Android di Google ad esempio, e alcuni componenti Qualcomm molto essenziali per i suoi smartphone. Huawei ha dovuto ricorrere a questo metodo per un semplice motivo; è dal 2019 che, praticamente, pare sia uscita quasi del tutto dal settore della tecnologia, e questo lo dobbiamo, in poche parole, all’iniziativa di Donald Trump portata avanti da Joe Biden.
Ma la restrizione è ovviamente allargata non solo all’impossibilità di commercializzare con le aziende americane e con chiunque abbia acquistato i suoi prodotti, ma anche di usare la versione di Android, con il Play Store di Google, o la licenza Windows per i laptop. Insomma, è facile pensare a quanto sia calata la quota detenuta inizialmente di Huawei a livello nazionale, portandola ad essere tra le più scarse per via di questi effetti negativi che vi abbiamo appena spiegato. Ha tentato di risollevarsi attraverso le reti mobili, ma è chiaro che quest’idea non possa compensare i danni provocati dagli americani.
Per il momento l’obiettivo della società è andare avanti il più possibile, puntando principalmente sulla riduzione dei prezzi. La sua speranza è che riesca a cedere il marchio su licenza pur mantenendo il controllo del design dei prodotti, cosicché possa essere in grado di risollevarsi.
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E a tal proposito, infatti, i suoi ingegneri stanno rivedendo tutti i componenti interni dei cellulari per poter usare i chip Qualcomm o MediaTeK anziché gli HiSilincon, cioè quelli proprietari.
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