I dipendenti delle società a cui si appoggia Amazon, facenti parte della rete di Assoespressi, hanno annunciato che aderiranno allo sciopero durante il Black Friday
Nuvole nere all’orizzonte per la piattaforma di e-commerce tra le più grandi e radicate al mondo. A far tremare i polsi di Amazon, e dei sui clienti, ci pensano gli iscritti all’associazione Assoespressi. Questa è un partner importene nel comparto italiano poiché rappresenta le aziende di distribuzione e logistica del settore.
I dipendenti infatti hanno annunciato uno sciopero indetto proprio per il 26 novembre, giornata del tanto atteso Black Friday. La contestazione andrebbe a riguardare proprio i ritmi serratissimi legati alle attività, la turnazione massacrante e i volumi delle ore settimanale sostenuti dai lavoratori.
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La scelta di operare uno stop alle operazioni potrebbe toccare molti settori, dal singolo cliente alle imprese.
Lo sciopero del 26 novembre e la crisi indotta nel sistema
Dunque i drivers hanno deciso di incrociare le braccia. L’intenzione sarà quindi di congelare tutto il settore della distribuzione legato agli acquisti online che per una giornata andrà incontro ad un crack generalizzato.
A spiegarci le ragioni profonde che hanno portato a questo stallo sono le parole del segretario nazionale della Filt Cgil, Michele De Rosa. In un comunicato ufficiale diramato dai suoi account social, ci fa sapere che, a seguito dell’interrogazione svolta a Bologna durante l’assemblea nazionale unitaria di quadri e delegati del settore delle consegne di merci ingaggiati da Amazon, è stato deciso di interrompere il circolo vizioso nel quale sono coinvolti i lavoratori.
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Le proposte avanzate poi sul tavolo delle trattative includerebbero la necessità di dare maggiore stabilità alla contrattualistica, in maniera da tutelare il lavoratore. Ma non solo, è richiesta la diminuzione della responsabilità sui danni ai prodotti, oltre che un aumento del trattamento economico ed un eventuale premio produzione. Ma queste non sono che alcune delle tematiche. La voce grossa del dissenso la fa senza dubbio la mole di ore che mediamente un corriere svolge. Parliamo di circa 44 ore settimanali, sostenute sempre a ritmi molto serrati.
Si anticipa quindi un Black Friday di fuoco che promette disagi e discontinuità nell’erogazione del servizio.