Lo sprint sostanziale che ha collocato le Smart tv al centro della transizione al nuovo digitale terrestre ha molte sfaccettature
Stanno diventando il simbolo del cambiamento e grazie ad una contingenza storica propizia capeggiano nelle nostre case come elemento di innovazione e cambiamento.
Ma le Smart Tv non sono solo uno strumento di svago all’avanguardia che regala agli utenti una nuova user experience.
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A seconda del loro impiego possono essere potenzialmente una porta dalla quale le informazioni personali potrebbero uscire a nostra insaputa e sopratutto in maniera discutibile. È ancora molto precoce capire quali siano le dinamiche che sottendono questo fenomeno e quale sia il rischio reale per le persone. Tuttavia con il passare del tempo, e il maturarsi dell’esperienza, la matassa della questione legata alla corretta gestione della privacy sta emergendo.
La problematica principale nasce dal fatto che per performare in maniera corretta questi apparecchi richiedono la messa in rete e essere integrato nella domotica domestica. L’approccio all’esterno porta con se due ordini di criticità. La prima riguarda i produttori che realizzano i dispositivi. La seconda i fornitori di servizi.
In entrambi i casi i nodi da scogliere riguardano tutte le informazioni che vengono raccolte dall’uso del cloud, dagli algoritmi che adattano le risposte degli apparecchi alle abitudini dell’utente, ma sopratutto i pericolosi riconoscimenti vocali.
La valutazione del rischio è sostanziale, poiché casi di comprovata attività di spionaggio da parte delle tv Smart sono state effettivamente registrare. In Cina infatti è scoppiato il famoso caso della Skyworth, dove la società produttrice scansionava milioni di cittadini attraverso la rete wi-fi ogni 10 minuti.
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Questo episodio grave non potrebbe tuttavia, almeno sulla carta, accadete sul territorio europeo. A rafforzare questa opinione è la macchina normativa atta a garantire il rispetto della privacy dei cittadini del nostro continente. In Europa infatti, nonostante ci sia una superficiale conoscenza di come funzionano esattamente i database e le società che gestiscono i nostri dati, il tema è molto sentito e di conseguenza gli enti garanti lavorano alacremente per rimane aggiornati alle novità tecnologiche.
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