Telegram approfitta del down storico e grida agli utenti di disinstallare subito WhatsApp.
Il down storico
Come sappiamo tutti, lunedì scorso è stata una giornata tragica per Mark Zuckerberg e Facebook. Pensate, nelle 6 ore di down storico il social ha registrato perdite pari a 100 milioni di dollari, circa 20 mila dollari al minuto in pubblicità e sponsorizzazioni. Di conseguenza, le azioni di Facebook sono scese di quasi il 5% dopo un’ampia azione di svendita dei titoli dei social media. Prima di questa interruzione, avevano già perso circa il 15% di valore verso la metà di settembre.
E’ stato definito il down storico più lungo dal 2009 e c’è chi ha approfittato immediatamente della situazione.
La concorrenza ne approfitta
E chi poteva trarne più vantaggio se non lei, Telegram, la nota app di instant messaging considerata da sempre l’alternativa meno fortunata a WhatsApp che grida agli utenti di disintallare l’icona verde con il telefono e passare a quella blu con l’aeroplanino di carta.
La concorrente di WhatsApp lunedì scorso ha registrato un numero record di installazioni e ha visto aumentare a dismisura la mole di contenuti e chat. Anche Twitter, social concorrente di Instagram e Facebook, ha beneficiato dell’imprevisto, con gli utenti che pur di commentare in rete ciò che accadeva con gli amici si è riversata sulla piattaforma.
Ecco come Telegram ha dissato su Twitter WhatsApp:
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Telegram in 9 righe
E’ un servizio di messaggistica istantanea erogato senza fini di lucro dalla società Telegram LLC, una società a responsabilità limitata con sede a Dubai, fondata dall’imprenditore russo Pavel Durov. I client ufficiali di Telegram sono distribuiti come software libero per Android, Linux, iOS, MacOS, Windows 10.
La app permette di scambiare messaggi di testo tra due utenti o tra gruppi fino a 200.000 partecipanti, effettuare chiamate vocali e videochiamate cifrate punto-punto, scambiare messaggi vocali, videomessaggi, fotografie, video, sticker e file di qualsiasi tipo fino a 2 GB.
Consente inoltre la trasmissione in diretta di audio/video e testo verso i membri che si uniscono e di impostare un timer per l’autodistruzione dei messaggi. In questo modo si può eliminare automaticamente un messaggio una volta visualizzato dal destinatario.
Un Danno con la D maiuscola
Il blocco totale di lunedì costato all’azienda americana circa 6 miliardi di dollari. Insomma un danno economico davvero ingente, la cui causa pare essere esclusivamente di natura tecnica.
Il vicepresidente di Facebook, Santosh Janardhan, ha spiegato che l’interruzione è stata causata da un cambio dei router che coordinano il traffico di rete: “Questa interruzione del traffico di rete ha avuto un effetto a cascata sul modo in cui comunicano i nostri centri dati, bloccando i nostri servizi”.
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Zuckerberg invece si è limitato a chiedere scusa: “Scusate per l’interruzione, sappiamo quante persone fanno affidamento sui nostri servizi per restare connesse”.
Telegram ha superato il down storico