A quanto pare lo Starship SN20 è riuscito a completare il test di prova a pieni voti, e senza riportare nessun tipo di anomalia. Vediamo di capire com’è andata e quale sarà la fase successiva.
Abbiamo avuto modo di sapere che Starship SN20, il 30 settembre, aveva eseguito il test criogenico, un evento molto importante dato che questo modello è proprio quello che dovrà essere utilizzato per il primo volo orbitale. Dunque, per quanto sia una prova di routine, l’interesse dietro questa sperimentazione è decisamente alto.
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Nonostante alcune stranezze iniziali, Elon Musk ha dato la buona notizia a tutti: lo Starship SN20 è riuscito a superare senza problemi il procedimento previsto per il completamento del test.
La procedura di routine
Per farlo Spacex ha provveduto a caricare il razzo con azoto liquido. I serbatoi LOx, situati in basso, e CH4, posti invece in alto, sono stati riempiti lentamente a circa il 30-50% del loro volume complessivo. In seguito è stato svuotato il serbatoio dal metano, per poi riempire nuovamente LOx prima di lasciarlo pieno per più di due ore, dandogli occasionalmente dell’azoto liquido fresco.
Dopo 4 ore è stato possibile vedere dei cosiddetti sfiati degni di nota, come evidenziato da NasaSpaceFlight. Probabilmente il successo del procedimento è dovuto anche al caricamento rapido di diverse centinaia di tonnellate di LN2, dove a seguito di ciò SpaceX ha chiuso le prese d’aria del razzo per dare via al test di pressurizzazione reale.
E da ciò sappiamo, quindi, che il razzo Starship SN20 sia riuscito a superare con successo il test, risultando essere il primo prototipo a completare la prova senza errori. Oltretutto con lo scudo termico completamente installato.
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Tuttavia ancora non è possibile sapere se il rivestimento esterno sia resistito o meno senza aver riportato dei danni, ma ad un primo sguardo pare che non ci sia nessun problema da dover essere segnalato. Comunque sia la fase successiva sarà quella di mettere alla prova l’accensione statica dei motori, ed è probabile che una volta che i test saranno finiti, potranno dare il via libera alla tanto attesa prova orbitale.