La Sony sta puntando, secondo le indiscrezioni da brevetto, a nuovi giochi horror più dinamici e immersivi, per Playstation 5
Come è stato segnalato in anteprima dalla redazione di Game Rant che di questo cose se ne intende eccome, Sony sembrerebbe aver recentemente registrato un nuovo brevetto con cui la compagnia sembra intenzionata a volere prendere una strada diversa per quanto riguarda i suoi videogiochi PG 18: Sony infatti vorrebbe rendere i propri giochi, soprattutto quelli horror, ancora più immersivi e dinamici. Lo scopo principale è quella di realizzare ambienti interattivi e personaggi in grado di adattarsi alle emozioni provate dall’utente, una sorta di canale per vivere al meglio l’esperienza di gioco , un aspetto che potrebbe rivelarsi cruciale specialmente nel genere horror, che è la parte di videogiochi di cui parleremo. L’intenzione è quella di realizzare scenari e personaggi in grado di stimolare le emozioni del giocatore e di renderlo partecipe al 100% della storia, offrendo maggiore interattività. Nel brevetto di Sony viene descritto come sia necessario eseguire input specifici come ad esempio premere un pulsante per assistere ad una sequenza e il fatto che non ci sia una transizione più fluida. In base alle reazioni dei giocatori e fattori come l’espressione facciale, la voce, i gesti e il battito cardiaco, il gioco, o meglio il protagonista, si comporterà di conseguenza, rendendo dunque l’esperienza dinamica e più o meno intensa a seconda del vostro coinvolgimento.
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Per fare un esempio: in alcuni casi il giocatore è eccessivamente spaventato, il gioco potrebbe ridurre stress e paura rendendo l’esperienza più piacevole, mentre in caso di indifferenza proporre scarejump o azioni rivolte a spaventare il giocatore e tenerlo in tensione sul filo del rasoio, idee che lasciano presupporre che probabilmente il tutto verrà accompagnato dal supporto di una telecamera, PSVR 2 o lo stesso Dual Sense, o non si spiega come il gioco possa leggere le emozioni del giocatore.
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Sony però sta cercando di risolvere questo problema con una tecnologia in grado di rilevare le reazioni dei giocatori tramite l’osservazione delle espressioni facciali, la voce, i gesti e persino il battito cardiaco. Una volta ottenuti i dati richiesti, il gioco sarà in grado in maniera del tutto automatica di riadattare le proprie dinamiche di gameplay, rendendo più o meno intensa l’azione di gioco in base alle sensazioni provate dall’utente. Se in un momento l’utente sente paura o tensione, il gioco sarà più intenso. Tutto questo sembra davvero avere il potenziale per incidere in particolar modo sui titoli horror ovviamente, ma naturalmente potrebbe essere impiegato nei più disparati generi videoludici a seconda degli scenari.