L’ultima iniziativa proposta dall’azienda sarebbe il tentativo di recuperare credibilità e fiducia da parte dei clienti
La bufera scoppiata nel pomeriggio di giovedì non si placa. Il disservizio che ha impedito agli abbonati di vedere la prima mezz’ora delle partite Sampdoria-Napoli e Torino-Lazio ha causato una forte contestazione la cui entità non cenna a diminuire.
L’episodio a cui si fa riferimento è stato causato da una problematica di natura tecnica che ha impedito al pubblico di collegarsi alla homepage di Dazn, e l’ha costretta a presentare, attraverso i sui profili social, una presa d’atto della situazione, nonché le scuse del caso.
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Inoltre, per placare la polemica, l’azienda si è offerta di rimborsare i propri clienti, in una modalità solo successivamente quantificata. Tuttavia il messaggio non ha sortito l’effetto desiderato, e la questione si sta protraendo con degli strascichi.
La proposta di rimborso e la risposta dell’associazione dei consumatori CODICI
Dazn ha reso nota la volontà di rimborsare i propri clienti mettendo a loro disposizione la possibilità di utilizzare per un mese, in formula gratuita, i servizi in streaming informandoli, attraverso una comunicazione che avverrà tramite email, della modalità di utilizzo del voucher. Questa scelta include anche gli utenti abbonati con TIMVISION Calcio e Sport coinvolti anch’essi nella questione.
Sul fronte dei rapporti con la Serie A e le società calcistiche ancora tutto tace, questo forse a ragione del fatto che Dazn ha sempre dichiarato che i rapporti tra loro fossero improntati su solide basi e principi di trasparenza.
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Il vero fronte caldo quindi rimane quello di chi, nonostante le promesse di risarcimento, non ha approvato le strategie gestionali dell’azienda. A dare voce a questa categoria ci ha pensato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale dell’Associazione CODICI. In una nota ufficiale si è scagliato contro l’atteggiamento superficiale con il quale il Big dello streaming sta affrontando le segnalazioni dei disservizi. Secondo quanto dichiarato, quello di giovedì sarebbe solo l’ennesimo di una lunga serie che ha colpito le trasmissioni già da due settimane dall’avvio del campionato. Si annuncia quindi una class action che terrà in considerazione i diritti del consumatore.