La startup Lightyear intende portare sul mercato, un auto letteralmente ricoperta di celle fotovoltaiche, il tutto entro il 2022. Per raggiungere questo traguardo, la startup olandese ha concluso un nuovo round di finanziamento per 110 milioni di dollari
Lightyear nel non troppo lontano 2019 (anche se sembra passata una vita, dato che il 2020 l’abbiamo praticamente perso) ha presentato ufficialmente la sua auto elettrica rivoluzionaria, chiamata One. Rivoluzionaria perchè? Possiamo capirlo dall’evento di presentazione tutt’altro che semplice che ha organizzato all’interno di un teatro rotante olandese, come la startup, al termine del quale “il primo sole dell’alba ha baciato la superficie fotovoltaica della vettura” come si legge su alcuni siti presenti all’evento. Già, perché la prima particolarità dell’auto Lightyear One è di essere ricoperta, si avete letto bene, di celle fotovoltaiche su tutta la superficie superiore, su cofano, tettuccio e portellone posteriore. Esteticamente potrebbe lasciare a desiderare, parere personale, ma a livello di struttura è veramente pazzesca. Il sistema fotovoltaico non serve solamente, ovviamente, ad alimentare la vettura, ma ne assicura una autonomia aggiuntiva, che la startup stima da 8 a 59 km al giorno, in base alle condizioni climatiche ed alla posizione geografica. Insomma, un plus per tornare a casa.
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I pannelli solari non sono l’unica novità dell’auto fotovoltaica. Il veicolo, una volta passata la fase di progetto, è stato ripensato completamente da zero rispetto ai normali veicoli a cui siamo abituati, per raggiungere un’efficienza globale unica ed impareggiabile. La prima cosa che salta subito all’occhio è sicuramente il design, in cui i materiali giocano un ruolo fondamentale.Vediamo insieme alcune caratteristiche, soprattutto del telaio:
Le prime consegne sono previste per il 2022. Per raggiungere questo traguardo il CEO Lex Hoefsloot e gli altri dirigenti hanno annunciato la conclusione di un nuova raccolta fondi, terminata di 110 milioni di dollari.
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A questa nuova raccolta fondi hanno partecipato, tra le altre cose, una compagnia assicurativa olandese come la startup di cui stiamo parlando, Cooperation DELA, e il collezionista d’arte Joop van Caldenborgh. Il denaro raccolto dovrebbe permettere di mantenere la tabella di marcia prestabilita, soprattutto dato che gli incassi iniziali si prospettano bassi. E’ comunque una novità. Difatti la Lightyear One non è destinata ad essere un’auto popolare, per via del suo prezzo elevato di 149.000 euro.
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