Il rinnovo degli strumenti di verifica e controllo a disposizione dell’Agenzia delle entrate porterà ad un cambiamento significativo
La digitalizzazione sta diventando il tema principale di molti settori, ma per quanto riguarda la pubblica amministrazione ha letteralmente rivoluzionato ogni sistema.
Lo sanno bene gli uffici, gli impiegati ed i cittadini italiani che nel giro di pochissimo tempo hanno vissuto uno stravolgimento dell’esperienza tra utente ed enti.
L’AdE è gia molto attiva in fatto di sistemi informatici e in quanto a piattaforme e servizi per le persone è migliorabile ma opportunamente strutturata.
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Tuttavia nel medio termine è previsto un nuovo spettro si interazione tra noi e lo stato. Parliamo di un’azione concreta che toccherà letteralmente con mano le tasche dei contribuenti. Questa è stata già decisa dai vertici dell’ente che si occupa appunto di riscossione tributi. Il timing previsto è ad inizio del prossimo anno probabilmente cavalcando la nuova legge di bilancio, e utilizzando un sistema data-driven.
Una scelta all’avanguardia che mira all’individuazione dei furbetti del fisco
Ad esprimersi sul nuovo progetto è Mario Nava, ex presidente della Consob e attuale direttore generale della Dg Reform, l’ente che affianca i paesi traghettandoli verso i nuovi strumenti e le riforme strutturali. In un’intervista ha dichiarato che il nuovo sistema anti-evasione è già in fase di sviluppo avanzato che si completerà entro novembre 2022.
Il meccanismo di base è costituito dalla raccolta delle informazioni dei diversi database nel quale sono censiti i contribuenti, e successivamente dall’incrociare tutte le informazioni tra loro. Un sistema a setaccio che in sostante impedisce l’evasione fiscale è punta a stanare le dichiarazioni fasulle.
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La scelta di orientarsi verso sistemi di questo tipo però è congruente ai contenuti dall’Atto di indirizzo di politica fiscale 2021-2023 stabilito con l’entrata in vigore del Mef.
Secondo le prime stime, solo incrociando appunto i dati, sarà possibile far emergere circa un milione all’anno di anomalie, che si traducono in una crescita esponenziale 20%. A seguito dell’allert è previsto l’invio di lettere di compliance, e solo successivamente del vero e proprio accertamento. Solo successivamente al contribuente sarà ingiunto il saldo del debito con l’Agenzia.