Con temperature arrivate quasi a 50 gradi gli Emirati provocano piogge artificiali attraverso l’utilizzo del cloud seeding
Mentre l’Italia attraversa il periodo più caldo dell’anno, con temperature altissime, ci sono Paesi come gli Emirati Arabi dove l’indicatore del termometro è arrivato fino a 50°. Il Governo degli emiri, perciò, ha deciso di utilizzare la tecnologia per…far piovere.
Lo Stato Mediorientale, infatti, ha deciso di provocare delle precipitazioni per combattere la grande ondata di caldo che ha travolto il Paese, in gran parte deserto e senza alcuna coltivazione. La tecnica usata è nota con il nome di “cloud seeding”, che significa letteralmente “inseminazione delle nuvole”.
Leggi anche –> Dodai Frost Wash: il condizionatore smart che capisce quando sei in casa
La tecnica, a quanto pare, ha funzionato tanto da provocare temporali nelle più grandi città. Tantissimi, infatti, i video pubblicati sui social che riprendono piogge torrenziali e precipitazioni, accompagnate da fulmini e allagamenti delle strade.
#EmiratosÁrabesUnidos🇦🇪| El Centro Nacional de Meteorología logro crear fuertes lluvias artificiales, a través de la “siembra de nubes”, en medio de una ola de calor con temperaturas arriba de los 50° centígrados en las ciudades de Abu Dabi, Dubái y Sharjah. #N4V
Vía: RT pic.twitter.com/E8cL3HfGR7
— Noticias 4Visión (@noticias4vision) July 15, 2021
Città come Abu Dhabi, Sharjah e Dubai hanno visto precipitazioni abbondanti che, per qualche ora, hanno reso le località arabe tutt’altro che desertiche. Scopo dell’intervento è stato infatti quello di eliminare polvere e sabbia dall’aria, sempre presenti nel Paese, grazie al ruolo della pioggia.
Cos’è il cloud seeding
Il problema dell’assenza di piogge, soprattutto in zone come l’Africa e il Medio Oriente, è tra le maggiori preoccupazioni ambientali a livello globale. Grandi Paesi, tecnologicamente avanzati, hanno quindi iniziato a cercare soluzioni con l’aiuto della scienza.
Il Cloud seeding, quindi, è una delle soluzioni alla mancanza di piogge prese in considerazioni da Paesi sviluppati. La pratica consiste nel disseminare nelle nubi, con l’uso di droni, cristalli di sale, magnesio, cloruro di potassio e di sodio.
Questa dissemina di sostanze chimiche ha lo scopo di formare dei nuclei di condensazione che, a loro volta, provocano le precipitazioni. Una tecnica utilizzata dal governo che ha stimato che, il cloud seeding, potrebbe aumentare le precipitazioni fino al 35%.
Nonostante la tecnica del cloud seeding possa sembrare la soluzione ai problemi di siccità nel mondo, non è sempre possibile. Infatti, la tecnica è attuabile solo in caso di nubi cumuliformi. Inoltre, dato che vengono utilizzate sostanze chimiche, ad oggi non si conoscono le conseguenze a lungo termine per la natura.