Gli annunci di lavoro per i creator sono aumentati del 489.000% dal 2016 ad oggi.
I dati sulle assunzioni mostrano che le offerte di lavoro sono cresciute in svariati settori negli ultimi cinque anni.
Il termine “creators economy” è diventato uno dei più usati dell’ultimo anno. Affacciandosi nel panorama delle offerte di lavoro quando piattaforme come Spotify hanno collezionato accordi di esclusività e quando hanno avuto a che fare con l’ascesa di aziende come Substack. La crescita della creators economy, tuttavia, si è spinta ben oltre lo status di semplice tendenza. I dati sulle assunzioni mostrano che le aziende afferenti a un’ampia varietà di settori hanno aumentato le assunzioni di creators in modo febbrile, cementandoli come una delle forze più dominanti nel mondo degli affari e plasmando i posti di lavoro del futuro.
Secondo i dati Thinknum, negli ultimi cinque anni gli annunci di lavoro con la parola chiave “Creator” nel titolo o nella descrizione sono aumentati di uno sbalorditivo 489.000%. Una ricerca di quasi 3 milioni di annunci di lavoro in tutti i settori, a maggio, ha rivelato 6.940 offerte uniche per i creators.
Le aziende cercano contenuti originali
Molti degli annunci di lavoro provengono dalle principali piattaforme tecnologiche e di social media già note per la raccolta di creators: Facebook, YouTube, Snapchat, Spotify, TikTok e altri hanno tutti annunci di lavoro che li coinvolgono. Le aziende nel settore dei videogiochi come Logitech, Unity e Ubisoft, presentano anche annunci di lavoro orientati a loro.
Amazon ha il più alto numero di annunci di lavoro per “creators” con 40 delle 6.940 posizioni monitorate a maggio. I primi dieci posti di lavoro includono aziende tecnologiche come Bytedance, servizi di pagamento come PayPal, agenzie di marketing digitale come Vaynermedia e persino marchi di abbigliamento come Adidas.
Alcuni annunci per creators sono ciò che ci si aspetta: aziende che assumono per creare contenuti specifici sulle loro piattaforme o marchi. Un esempio di lavoro tipico dei creators, elenca “la creazione di nuovi contenuti e/o la modifica dei contenuti per migliorare la qualità sulla base di dati quantitativi e feedback da parte di utenti ed esperti“. E chiedendo che i candidati abbiano “esperienza nella creazione di contenuti rivolti agli studenti, in un ambiente online”.
La creators economy impatta sulle offerte di lavoro
Spesso le aziende assumono per prodotti specifici e per interagire con i creators, dimostrando che proprio loro stanno influenzando le decisioni di assunzione e i prodotti sviluppati dalle principali aziende.
Molte delle posizioni sono dedicate alla creazione di prodotti specifici per i creator, come quella di responsabile tecnico delle piattaforme dei creator su Pinterest, una posizione per Creator Data Analyst su Amazon e uno specialista di prodotto per creator, community e sicurezza su YouTube. Allo stesso modo le aziende si concentrano sul trattare direttamente con i creators. Ne è un esempio una posizione per un Head of Gaming Creator Partnerships presso Facebook.
In passato la creatività nei social era rappresentata dal sistema di suggerimenti di YouTube o dalla sezione “Per te” di TikTok. Ora i creators influiscono sulle decisioni delle grandi aziende che stanno pagando somme enormi per accordi di esclusiva, sviluppando nuove piattaforme e rinnovando i sistemi esistenti per attirarli. Gli hobby su cui spesso i tuoi genitori ti hanno detto di non perdere tempo stanno ora guidando le decisioni di alcune delle aziende più potenti del mondo.
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